Mbappé capitano della Francia muto: non parla da giugno. Di che ha paura? (Le Parisien)
"Ormai tutte le domande gli sembrano delle trappole. Lloris, il suo predecessore, aveva capito che parlando tanto senza dire molto non rischiava polemiche"

France's forward Kylian Mbappe reacts during a press conference at the Algarve stadium, in Faro on June 15, 2023, on the eve of their UEFA Euro 2024 group B qualification football match against Gibraltar. (Photo by Thomas COEX / AFP)
Che fa, parla? E se non parla manco stavolta? Kylian Mbappé è il capitano più silenzioso della storia dei capitani, non solo della nazionale francese. “Fin dalla sua nomina si è comportato come se fosse il protagonista di un film muto”, scrive Le Parisien. “Incarna perfettamente l’immagine efficiente del Blues ma sembra dimenticare il suono della voce che, normalmente, fa parte del mestiere“.
Hugo Lloris, il suo predecessore, parlava un sacco. “Aveva capito che parlando tanto senza dire molto non rischiava di suscitare polemiche davanti ai microfoni”. Ovviamente le eventuali parole di Mbappé hanno un’altra forza. “Al di là della loro rarità, hanno quasi sempre un impatto perché la loro risonanza è ogni volta quasi globale”.
Il fatto è che Mbappé ha parlato solo due volte da capitano della nazionale: il giorno prima di Francia – Olanda e poi il 15 giugno a Faro prima della sfida contro Gibilterra. “Parla – continua Le Parisien – come un ciclista professionista che si prepara il cibo tra una gara e l’altra: pesando tutto al grammo”.
Nelle ultime settimane i suoi interventi pubblici sono stati estremamente rari. Qualche parola all’intervallo della partita di Rennes (1-3) dell’8 ottobre poi nei corridoi di San Siro dopo la sconfitta contro il Milan (1-2). Tra i due “eventi”, una decina di minuti concessi con l’espressa condizione di parlare solo delle sue responsabilità sociali e del suo ruolo di esempio. Niente calcio.
Aveva pure avvertito, a marzo: “Non ho intenzione di monopolizzare tutto lo spazio mediatico. Non credo che verrò qui, ad ogni conferenza stampa, ad ogni partita perché so l’importanza e la risonanza che avrà e penso che tutti debbano potersi esprimere”.
Può darsi che parli oggi pomeriggio, “nelle viscere dello stadio del Nizza, oppure lunedì alle 18 in quelle dell’Agia Sofia di Atene. Ma per parlare di cosa? Quasi tutte le domande possono sembrargli delle trappole”. “Ovviamente andrebbe interrogato sulle novità del Psg. Tra la recente frecciata di Luis Enrique nonostante la sua tripletta a Reims o la possibilità di firmare per un altro club dal 1° gennaio, le patate bollenti non mancano. Senza contare che certe voci sui social lo criticano per un altro silenzio: quello sulla guerra tra Israele e Hamas”.