Zirkzee: «La mia vita è noiosa, senza il calcio sarebbe andata molto male»
Al CorSport: «A Rotterdam non ero bravo a scuola, vivevo con gli amici sbagliati. Oggi mangio, dormo, esco col cane, gioco alla Play»

Bologna's Dutch forward #09 Joshua Zirkzee celebrates after scoring the team's second goal during the Italian Serie A football match between Inter Milan and Bologna at The San Siro Stadium in Milan on October 7, 2023. (Photo by GABRIEL BOUYS / AFP)
È il fenomeno del momento. Thiago Motta se lo coccola e cerca di farlo crescere al meglio, lui, Zirkzee, si gode l’ottimo momento di forma con l’obiettivo di aumentare il suo score personale. L’ultimo gol dell’attaccante del Bologna all’Inter, un gol in cui ha imbambolato l’intera difesa neroazzurra e spiazzato Sommer:
«Ascolta, la mia vita è noiosa. Non faccio molto. In campo sono un giocatore creativo. Ma fuori: fuori dal campo vado a casa, vado a fare una passeggiata con il mio cane, torniamo a casa, gioco alla PlayStation, mangio, dormo».
Il rapporto con Thiago Motta:
«Credo sia giusto dire che è meglio dell’anno scorso. Ma, a dire il vero, non è che parliamo molto in privato, perché abbiamo lo stesso problema linguistico. Lui parla in italiano, io in inglese. Quindi è difficile. Ma come giocatore di football capisci il linguaggio del football. Quindi è di questo che dobbiamo parlare: io e l’allenatore siamo sulla stessa linea, credo di sapere esattamente cosa vuole».
E ancora:
«Ci sono stati momenti in cui ha dovuto tirarmi per le orecchie. Sì, l’ultima stagione è stata difficile per me perché non ho giocato molto. E mentalmente è stata una sfida. E, a volte, doveva essere lui l’allenatore, doveva dimostrare di esserlo. Quest’anno va meglio perché sto giocando».
Il piano di B di Zirkzee:
«Non ne ho idea. Il calcio è l’unica cosa che esiste per me. Probabilmente la mia vita sarebbe andata molto male. Perché non ero bravo a scuola e vivevo con gli amici sbagliati. Non si può dire cosa sarei stato se non fossi stato un giocatore di calcio. Sono cresciuto a Rotterdam. Sai… Ho amici, buoni amici. Solo che a volte l’ambiente non va bene, tutto qui».
L’addio di Arnautovic all’Inter l’ha reso felice:
«Marko è un buon amico, ma quando se n’è andato sono stato felice. Già. Devo essere sincero. So che Marko lo sa. Gliel’ho detto io stesso, perché per me è chiaro che ora ho maggiori possibilità di giocare. Se lui fosse qui sarebbe molto più difficile per me. Dopo il gol contro il Cagliari mi ha chiamato: era così felice».