Lione ultimo in Ligue1: Grosso inerme, in un mese non ha contribuito a niente (Rmc Sport)
È arrivato dopo Laurent Blanc per salvare la situazione. Un mese dopo, cambiano i sistemi tattici e gli uomini, ma le soluzioni non arrivano

Lyon's French head coach Fabio Grosso looks on during the French L1 football match between Brest and Lyon at the Francis Le Ble stadium in Brest, western France on September 23, 2023. (Photo by Fred TANNEAU / AFP)
Altra sconfitta per il Lione di Fabio Grosso che in casa contro il Clermont perde 1-2. La squadra è ultima in Ligue1 con soli tre punti. L’impatto dell’ex tecnico del Frosinone non è dei migliori in Ligue, da quando ha accetto l’incarico ha subito tre sconfitte e pareggiato solo una partita. Le vittorie sono 0. Ne parla anche Rmc Sport che del tecnico italiano non ha una buona opinione:
“Arrivato come un pompiere in servizio dopo la partenza di Laurent Blanc, Fabio Grosso ha subito messo i puntini sulle “i”. «Bisogna mettere tutto in campo, dare tutto per questo club. Non basta farlo e basta. Dobbiamo tornare insieme dove questo club merita di essere, e non rispecchia la classifica attuale», ha spiegato l’ex giocatore durante la presentazione del 18 settembre. Un mese dopo, è chiaro che l’ex allenatore del Frosinone ha contribuito quasi niente“.
Qualsiasi cambiamento apporti Grosso, non sembra sortire l’effetto sperato:
“Cambiano i sistemi tattici (3-5-2, 4-3-3 o 4-2-3-1 domenica), anche gli uomini, ma le soluzioni sono inesistenti. «Non possiamo arrenderci. Farò di tutto per trovare i mezzi per far uscire la squadra da questa situazione», ha ammesso domenica sera. «Sento che abbiamo le qualità per superare tutto questo. Cerco di dare una possibilità ai giocatori che mostrano cose in allenamento. Dobbiamo fare di più perché abbiamo avuto delle occasioni. Dobbiamo avere una mentalità diversa da quella che abbiamo avuto fino ad ora. Le mie scelte vanno nella direzione di salvare il Lione». Adesso dopo le parole è il momento dei fatti“.
Ma anche Rmc Sport sa che Grosso è il sintomo di un problema ben più grande che riguarda società, calciatori e ambiente:
“Alcuni leader della squadra mancano gravemente di carattere. i tre “ex giocatori” sono solo l’ombra di se stessi. Un altro simbolo del fallimento del Lione: Rayan Cherki. Giovane di prospettiva e promessa agli ordini di Thierry Henry, il numero 18 del Lione non riesce a confermare le aspettative. Regolarmente criticato dai suoi allenatori, non mostra lo stesso atteggiamento nel club e e in nazionale“.
E infine anche il presidente Txetor che scaccia il pericolo retrocessione ma non si accorge dell’incendio che divampa dietro di sé. “L’uomo d’affari americano ha mostrato un ottimismo sorprendente nonostante una situazione che peggiora di settimana in settimana“.