Il Milan dà fiducia a Pioli, i tifosi decisamente meno (Gazzetta)
Il trittico Juve-Psg-Napoli rischia seriamente di chiudersi con zero punti, zero gol fatti, zero comprensione dai social

Cm Milano 07/04/2023 - campionato di calcio serie A / Milan-Empoli / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Stefano Pioli
Il Milan dà fiducia a Pioli, i tifosi decisamente meno. Lo scrive la Gazzetta dello Sport all’indomani delle due sconfitte consecutive contro Juventus e Psg, e alla vigilia della partita di domenica sera a Napoli.
Niente drammi, si va avanti. Avanti con Pioli, avanti con questo progetto di Milan. Il giovedì postParigi ha fatto capire soprattutto questo: la società non mette in discussione un allenatore che ha vissuto un’altra notte di dissesto. Più che una scivolata, una frana. Il Milan come sempre dà fiducia a Pioli e fa un ragionamento logico: a Parigi, contro una squadra che spende molto di più ed è decisamente più forte, può succedere di perdere (magari non così, ecco…).
La squadra ieri ha fatto solo terapie, oggi e domani preparerà il terzo episodio del trittico Juve-Psg-Napoli, che rischia seriamente di chiudere con zero punti, zero gol fatti, zero comprensione dai social. I tifosi sul web hanno votato: allenatore colpevole, prego si cambi e anche in fretta. Ci siamo abituati? Insomma, il rapporto Pioli-milanisti sembra su un piano inclinato: va sempre peggio, con vittorie che passano in secondo piano e sconfitte come drammi. In società, senza isterismi, fanno scelte diverse, anche se qualche riflessione si impone.
LEAO NON È MBAPPÉ (CORSPORT)
“In tre giorni il Milan è andato all’inferno è lì è rimasto. Prima la sconfitta con la Juve, poi la resa incondizionata al Psg. La verità, lapalissiana e cruda è che il Psg ha Mbappé, un micidiale Mbappé e il Milan ha Leao, un deludente Leao: in Europa la differenza si nota, come si nota che i rossoneri in tre partite non hanno mai segnato. Mbappé e Leao erano i protagonisti annunciati dell’incontro e volevano onorarlo. Il primo c’è riuscito alla grande, il secondo no: la Champions dovrebbe essere l’habitat naturale del portoghese, ma ancora non lo è. Dopo il suo assolo, la replica del Milan è stata generosa, epperò velleitaria: è andata a sbattere contro la cronica incapacità di segnare, scoraggiato dalla difesa tranquilla degli avversari“.