Salvini passa in serie B: «Piena disponibilità per la realizzazione di stadi più moderni»
A La provincia di Lecco: «Il calcio italiano è in drammatico declino, serve raddrizzare la rotta. Sempre disponibile a migliorare i nostri club e i nostri tornei»

Firenze 18/09/2020 - chiusura campagna elettorale Regionali Toscana / foto Image nella foto: Matteo Salvini
Libero affronta il tema degli stadi in Italia, riprendendo una lettere di ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, pubblicata su La Provincia di Lecco. Gli stadi più moderni risalgono agli anni ’90, quando l’Italia ospitò i mondiale. Ovviamente nella considerazione non rientrano quelli di proprieta dei club. Adesso il nuovo orizzonte è il 2032, quando l’Italia ospiterà l’Europeo (insieme alla Turchia, ndr).
Salvini ha aperto quindi, ancora una volta, il vaso di Pandora:
«Egregio direttore, il Lecco è ufficialmente in Serie B. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, confermando il giudizio del campo. La vicenda, che ho seguito tenendomi informato anche su alcuni aspetti giuridici con una persona seria come il Presidente della Serie B Mauro Balata, mi permette di ribadire la piena disponibilità del Ministero che ho l’onore di guidare per facilitare la realizzazione di stadi sempre più moderni e sicuri. Recentemente al Mit ho incontrato i dirigenti dell’As Roma per fare il punto della situazione sull’auspicata nuova casa dei giallorossi. A tutti gli interlocutori desiderosi di investire, ho ribadito il concetto. Il calcio italiano è in fase di drammatico declino. Serve raddrizzare la rotta. Io posso garantire per quanto di mia competenza, e quindi sarò sempre pronto e disponibile ad accompagnare i progetti nell’ottica di migliorare le città e rendere più competitivi i nostri club e i nostri tornei».
Salvini è tornato su San Siro:
«Che Milan e Inter realizzino nuovi impianti fuori città. Sarebbe un colpo durissimo per l’immagine del capoluogo lombardo. Eppure una vicenda di rilevanza mondiale è incagliata tra polemiche, indecisioni e quelli che il presidente Silvio Berlusconi definiva “lacci e lacciuoli”».
Libero ricorda anche gli altri stadi fatiscenti, vecchi e che necessiterebbero di un restyling:
“A Venezia, così come a Palermo, ci aveva provato tempo fa Maurizio Zamparini. In laguna il progetto si è ristoppato di recente perché lo si voleva finanziare con i fondi del Pnrr e la Corte dei Conti ha detto (giustamente) di no. A Palermo il nuovo proprietario, Dario Mirri ha inviato a Regione e Comune una proposta per acquistare lo stadio Renzo Barbera e ristrutturarlo completamente. Anche a Firenze sono lustri che si parla di un nuovo impianto, ma anche qui è nulla di fatto. Anche a Verona da tempo c’è l’idea di costruire un nuovo “Bentegodi”, ma prima il fallimento della società che avrebbe dovuto realizzare l’opera, poi il crollo verticale della seconda squadra della città, il Chievo, le solite polemiche politiche e, non ultima, la volontà del sindaco Damiano Tommasi di risolvere la faccenda con restyling di quello vecchio con un paio di milioni“.