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“Provedel fin da piccolo era un attaccante” (Athletic)

The Athetic elogia Provedel e ne ricorda il passato: «Mi sono innamorato di Toldo grazie a Euro 2000. Fino ai quindici anni ero sempre stato attaccante»

“Provedel fin da piccolo era un attaccante” (Athletic)
As Roma 19/09/2023 - Champions League / Lazio-Atletico Madrid / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Ivan Provedel

Durante il finale di Lazio-Atletico Madrid, Provedel è stato autore di un goal all’ultimo secondo che ha regalato il primo punto europeo alla squadra di Sarri. The Athletic ha voluto rendere omaggio alla storia del portiere biancoceleste:

“La madre Elena nasce in Russia, nello stesso quartiere di Mosca dove è cresciuto anche Yashin, unico pallone d’oro della storia nel ruolo di portiere”.

Per poi aggiungere e sottolineare le vere origini calcistiche di Provedel, il quale non è partito dai pali e dai guanti, ma era innamorato di un grande portiere italiano:

«Mi sono innamorato di Francesco Toldo grazie a Euro 2000. Ricordo come se fosse ieri: le sue parate contro l’Olanda, i rigori che parava. Ho guardato così tanto la videocassetta di quella partita che l’ho praticamente consumata».

Perché essere un portiere, per quanto sia un grande e importante ruolo, difficilmente attira l’attenzione dei più piccoli. Tutto per via dei premi che i grandi attaccanti e centrocampisti hanno vinto negli anni:

Ma Provedel era in conflitto. Dopotutto, chi vuole fare il portiere? Per anni sono stati sottovalutati. Il compenso da record mondiale che la Juventus ha pagato al Parma per Buffon è rimasto ininterrotto per secoli e i voti del Pallone d’Oro sono andati ai marcatori e ai prestigiatori, non ai ferma-tiri. Lo stesso Buffon credeva che il Pallone d’Oro di Yashin fosse motivato politicamente poiché arrivò in un momento di disgelo kruscheviano nelle relazioni tra l’Unione Sovietica e l’Occidente”.

Ha vestito i panni di un attaccante fino all’età di quindici anni. Poi è cambiato tutto. Sotto di una rete fino all’ultimo minuto di recupero, un cross di Luis Alberto sembrava essere l’ultima speranza della Lazio per rimontare. Eppure, mentre tutti i compagni salivano dal lato opposto alla linea di fuorigioco, ecco che spunta Provedel dalla folla mirando il secondo palo. Colpo di testa e goal. Per questo il giornale inglese ha voluto sottolineare il grande gesto atletico con queste parole:

“L’istinto di un grande portiere rispecchia quello di un grande attaccante e Provedel lo ha dimostrato nei minuti di recupero contro l’Atletico. È rimasto in piedi per la seconda fase di un calcio d’angolo e, all’improvviso, questa figura sfocata in giallo si è precipitata dietro la difesa dell’Atletico e ha colpito di testa il cross di Luis Alberto. Era l’ultimo atto della partita”.

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