Siamo tornati all’Osimhen pre-opera rieducativa di Spalletti: molto male. Natan più presente a sé stesso di Garcia e Adl
Le pagelle di Bologna-Napoli 0-0 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
MERET. L’estate sta finendo, anzi è finita, e noi siamo già invasi dalla malinconia ungarettiana: “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”, laddove il tricolore principia a sdrucirsi sulla maglia azzurra. Il Bologna tira in porta per la prima volta al 75’, ripeto, Ilaria, al 75’, e il giovane Meret ribatte pronto il colpo del rossoblù intriso di zeta – 6
Restare concentrati per 75 minuti nonostante l’assenza totale di tiri da parte del Bologna è un merito che gli vale il voto. Lo zero in corrispondenza dei gol del Napoli di fronte ad un avversario così inconsistente, invece, vale a noi la depressione. Ma non è certo colpa di Meret – 6
DI LORENZO. Giacomino va invano alla ricerca di una palla e di un’identità e tocca all’Eurocapitano dare vita alla destra. Meno delle altre volte, a dire il vero. In ogni caso al 27’ fa davvero una bella cosa, lì sul fondo avversario, con dribbling e cross – 6
Il dialogo con Raspadori in quella posizione non funziona e Di Lorenzo ne perde un po’ in aggressività e strutturazione del gioco in fase più avanzata – 6
OSTIGARD. Il Napoli non subisce gol e c’è la temuta coppia (temuta per noi, non per gli avversari) formata dal vichingo rasato e dall’enigmatico brasileiro palindromo. Rispetto alle ultime e terrifiche apparizioni, il norvegese fa una prestazione onesta e pulita, a parte un tunnel subìto dallo zeta rossoblù di cui sopra – 6
A dire il vero l’intera difesa funziona, anche se contro un avversario che non si rende mai pericoloso. Ma, per come era il quadro alla vigilia, con morti e feriti e i superstiti descritti come degni del peggior incubo calcistico, i difensori del Napoli avrebbero anche potuto farsi gol da soli, quindi va benissimo così – 6
NATAN. Non fa danni e già questa è una notizia. Possiamo ravvisare, Ilaria, vari indizi positivi nella prima uscita del misterioso centrale acquistato al risparmio dall’Imperatore-padrone, però nel mio foro interiore obietto: siamo i campioni d’Italia, pareggiamo a Bologna e siamo finiti già a sette punti dal Biscione interista e io dovrei applaudire o entusiasmarmi perché Natan riesce a mantenere la linea e non fa cappellate? Suvvia, al massimo un sospiro di sollievo – 6
Il fatto è che Natan è stato dipinto come un bidone perché Garcia non lo ha mai impiegato e perché ieri neppure lo avrebbe fatto, probabilmente, se non avessimo avuto la difesa ridotta all’osso. E’ per questo che tutti, ieri, si aspettavano l’errore da parte di questo povero brasiliano che invece mi sembra molto più presente a se stesso di quanto non lo siano allenatore e presidente. Mi è piaciuta la sua prudenza, soprattutto, vuol dire che è uno che ha ben presente quanto accade attorno a lui. Gli metto mezzo voto in più per il carico di pressione con cui ha dovuto giocare – 6,5
OLIVERA. Ripeto quello che ho scritto dopo il Genoa o il Braga, ora non ricordo: risucchiati dal rebus Natan e dalla questione Garcia, non stiamo prestando attenzione al fatto che quest’anno c’è un problema col terzino sinistra, che sia Olivera o Marittiello – 5
Sono d’accordo con te. E aggiungo che è stato imbrigliato ancora di più dall’ammonizione dopo 7 minuti – 5
MARIO RUI dal 45’. Il Lusitano riscopre subito il suo lato oscuro perdendo la pelota al 48’ con un presuntuoso solitario e costringendo indi il povero Lobo a prendere un giallo per stroncare il contropiede del Bologna – 5,5
Mi è sembrato piuttosto fermo, rispetto al solito e mi domando perché – 5
ANGUISSA. Il Napoli oggi sembra uscire dalla catalessi post-Lazio e Zambo è il primo a non essere più uno zombie. Certo, dalla trequarti in poi il Bologna è denso come la melassa, ma stavolta la terra di mezzo se non altro assicura un’adeguata protezione ai due giovincelli messi come centrali – 6,5
Una partita è troppo poco per dichiararlo libero dall’incantesimo, ma finalmente ieri si è rivisto qualcosa di molto vicino al vecchio Zambo – 6,5
LOBOTKA. In una partita bloccata come questa, Ilaria, al povero Lobo tocca una mole considerevole di lavoro oscuro, tra innumerevoli recuperi difensivi e la consueta lotta sulle fatidiche seconde palle – 6,5
Anche lui nettamente meno ectoplasma delle altre partite, ma non ancora ai livelli a cui ci ha abituati – 6,5
CAJUSTE dall’85’. A che cosa servono questi cambi soverchi e conservativi del Violinista, se non per mantenere il risultato? – senza voto
I cambi soverchi e conservativi a cinque minuti dalla fine servono solo a farci pensare di aver comprato una serie di bidoni sul mercato – senza voto
ZIELINSKI. Dal suo talento corroborato dalle celluline grigie origina il lampo che illumina la scena di quello che sarà il rigore azzurro – 6,5
Che senso ha contribuire a procurarsi un rigore se ancora non siamo riusciti a procurarci un rigorista? Certo la colpa di questa situazione non è di Piotr – 6,5
RASPADORI. E’ l’emblema incolpevole della stentata e tracotante rivoluzione garciana. Ossia rinnegare il passato prossimo epperò conservando il quattro tre tre, un modulo che restringe la piena realizzazione di Giacomino. Il quale, giocando a casa sua, dà prova della sua classe con quel lancio per Maschera Nera al 5’. Poi, nulla più o quasi – 5,5
L’averlo schierato titolare così lontano dalla porta tra l’altro a casa sua suona quasi come una punizione – 5
POLITANO dal 67’. Non combina granché – 5
E si fa pure ammonire – 5
OSIMHEN. Un palo al 5’ e poi il rigore sbagliato. Avesse segnato staremmo qui, Ilaria, a ragionare sul classico bicchiere mezzo pieno: la difesa senza reti, il centrocampo di nuovo vitale, ecc ecc. Invece no. Victor Victoria sbaglia e adesso siamo a otto striminziti punti. In più, Maschera Nera viene sostituito e contesta apertamente il Violinista, facendogli il segno dell’attacco a due. E’ il sequel dell’esclamazione del Che Kvara a Genova. Quando Garcia venne esonerato a Roma la prima accusa fu quella di non avere più autorevolezza nello spogliatoio (la seconda fu quella della pareggite e della mancanza di idee, e anche qui ci siamo, ahimè) – 5
A prescindere dai cambi di Garcia, che finora sono apparsi abbastanza discutibili, un professionista come Osimhen non dovrebbe mai avere una reazione così. Mi è sembrato come quegli studenti un po’ capuzzielli che all’arrivo della supplente in classe instaurano il braccio di ferro per testare l’autorevolezza dell’insegnante. Non mi è piaciuto per niente. Non si protesta in modo così plateale in campo né tantomeno si dettano indicazioni tattiche come il doppio attaccante. I ruoli giocatore-allenatore vanno tenuti distinti. In nessun caso l’allenatore va contestato davanti al pubblico e alle telecamere, soprattutto in un momento così delicato come quello che sta vivendo il Napoli e alla luce dell’umore dell’ambiente, che uno social come Osimhen non può non conoscere. Mi è sembrato di rivedere l’Osimhen che il 24 luglio 2022 fu cacciato dall’allenamento da Spalletti per essersi incazzato con Anguissa. E dispiace, perché l’opera rieducativa di Spalletti lo aveva trasformato. Pensavo che il problema ce lo fossimo messo alle spalle, invece i fantasmi sono tornati all’improvviso – 4
SIMEONE dall’85’. Un altro talento da bruciare nel caos lento del Violinista – senza voto
La reazione scomposta di Osimhen non lo aiuta certo ad entrare in campo propositivo – senza voto
KVARATSKHELIA. Che piaccia o no, la sinistra stasera è quella del Che Kvara che pugna con Ndoye, s’intende con Piotr e va al tiro non poche volte. La sostituzione è fuori dalla comprensione umana – 6,5
Tenta spesso l’azione in solitaria perché gli manca il gol e neanche questa è una cosa buona. Il Napoli non è più una squadra, ciò che lo rendeva una creatura meravigliosa – 6
ELMAS dal 76’. Senza voto
Un potenziale buttato nella spazzatura – senza voto
GARCIA. Alla quinta giornata e dopo avere incontrato squadroni come Frosinone, Sassuolo, Lazio, Genoa e Bologna, questo è il secondo peggiore inizio del Napoli (perdipiù con lo scudetto in petto) in otto stagioni. Solo l’estetista in tuta precede il ripescato Rudi: 6 punti alla sua prima stagione nel 2015-2016. Persino Mister Veleno, e abbiamo detto tutto, riuscì a fare meglio: 11 punti nel 2020-2021. Re Carlo, invece, nella stagione in cui venne esonerato ne aveva 9 di punti alla quinta. Questo, Ilaria, per dire che il Napoli di Garcia sta andando davvero male e l’Imperatore che dispensa complimenti assomiglia al Berlusconi suicida che sfidava tutti, a partire dai giudici. Solo che B., in materia di calcio, era un genio, a differenza di Aurelio diventato troppo sicuro di sé. Temo che finirà male, molto male. Ah, dimenticavo: Garcia venne esonerato a Roma per la mancanza di autorevolezza e di idee e la pareggite, come ricordato sopra, ma anche per la preparazione sbagliata. E abbiamo detto tutto – 4
A tratti mi ricorda Vasseur quando dice che alla Ferrari tutto va bene mentre intorno sembra crollare il mondo. Ma trovo ancora più sconcertante il messaggio di De Laurentiis, incomprensibile: il Napoli riparte da Bologna. In che senso? – 4
ARBITRO AYROLDI. Almeno lui, il suo lo fa (intendo il rigore a nostro favore) – 6