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C’è confusione al centro del villaggio e i cambi masochistici di Garcia non aiutano

0-0 del Napoli a Bologna, sbaglia un rigore. Kvara e Osimhen non gradiscono le sostituzioni. La strana immunità di cui gode De Laurentiis

C’è confusione al centro del villaggio e i cambi masochistici di Garcia non aiutano
Mg Napoli 24/09/2023 - campionato di calcio serie A / Bologna-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Rudi Garcia

Il Napoli pareggia 0-0 a Bologna. E come se non bastasse Garcia sostituisce sia Kvaratskhelia sia Osimhen che in modi diversi lo mandano tutti e due allo stesso paese. Il Napoli sbaglia un rigore, col nigeriano. Quel che non comprendiamo sono proprio le scelte finali dell’allenatore francese in vena particolarmente masochistica. Tutto sommato il Napoli, date le condizioni, non ha giocato male. Si sono visti miglioramenti. Ma ovviamente si parlerà soprattutto dei cambi, oltre che del rigore sbagliato.

Chiaramente sono due punti persi. Dopo cinque giornate, gli azzurri sono a sette punti dall’Inter. 8 contro 15. Settimi in classifica. In queste condizioni, arrivare tra i primi quattro non è più una certezza. Diciamo che c’è confusione al centro del villaggio. In questa posizione, Ancelotti venne esonerato quattro anni fa.

Come detto già a proposito della trasferta portoghese di Champions, i calciatori si impegnano. E questo rende ancora più evidenti le lacune di gioco. Sforzandosi di trovare aspetti positivi, che stasera pure ci sono: la squadra ha mostrato una condizione fisica migliorata, quindi più tonicità, è riuscita a portare pressing in modo quasi sistematico. Ovviamente non è il Napoli brillante che tutti hanno in mente.

Se sbaglia anche un calcio di rigore, in queste condizioni diventa complicato vincere la partita. Quel che non comprendiamo di Garcia, è la gestione del finale di partita. Perché sostituire Kvara e Osimhen che sono i due calciatori più forti, quelli che possono risolvere la partita? Il Napoli l’ha giocata per vincere. Non costruisce tantissimo. Ma colpisce un palo in apertura di partita, con Osimhen. Sbaglia un rigore.

Garcia è sul banco degli imputati ma qualche parola va detta anche su De Laurentiis. Questo è il suo Napoli. È il Napoli costruito per dimostrare che lo scudetto era tutto merito suo, altro che Spalletti e Giuntoli. E quindi il principale imputato è lui che invece continua a godere di una forma di immunità in città. È stato incredibilmente contestato per vent’anni. Poi, dal giorno di quella foto con gli ultras – a scudetto virtualmente già vinto – le contestazioni sono sparite e non sono più tornate. Non solo, è sempre più inserito nel contesto cittadino. Al punto che presto sarà insignito dalla Federico II di una laurea honoris causa. Potrà sembrare casuale ma il De Laurentiis estraneo a Napoli, funzionava pressoché perfettamente. Il De Laurentiis inserito nei salotti e ai matrimoni (del rettore della Federico II, mentre la squadra aspettava il volo quattro ore a Capodichino) ha una squadra zoppicante e immersa in una condizione se non di crisi quantomeno di poca chiarezza. C’è acqua alta al centro, diceva Nanni Moretti.

Per quel che riguarda la partita, il Napoli gioca il secondo miglior tempo della stagione, dopo quello con la Lazio. La squadra di Garcia sembra finalmente tonica fisicamente. Corrono, fanno pressing, accorciano il campo, arrivano spesso primi sulla palla. Sembrano gli attori e non le controfigure viste in qualche recente apparizione. Colpisce un palo. Kvaratskhelia si muove, è tornato agile e pimpante. È anche l’esordio dell’oggetto misterioso Natan: prestazione onesta, ovviamente è guardingo, si percepisce che si sente addosso gli occhi di tutti, a cominciare dai compagni. Ma non va mai in difficoltà anche perché, a dire il vero, il Bologna non attacca quasi mai. A fine primo tempo zero sono i tiri in porta dei rossoblù.

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