Le considerazioni del quotidiano inglese sui costi del calcio e le possibili soluzioni: “I club europei potranno mai essere redditizi?”
Al Khelaifi, il presidente del Psg e dell’Eca, l’associazione dei club europei, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Financial Times. Tra i diversi temi affrontati anche le riforme per rendere il calcio più sostenibile e le conseguenti proposte come l’imposizione del salary cap.
«Se chiedete a tutti i club qui, nessuno vuole perdere soldi. Nessuno, dal più grande al più piccolo. Se possiamo legalmente trovare un modo in cui le regole ci permetteranno [di introdurre un tetto salariale], tutti lo appoggeranno, sicuramente. Nessuno dirà di no. Questo è ciò che vogliamo».
Il Financial Times, in occasione dell’inizio della Champions League, parte da una semplice domanda: “Le squadre di calcio europee potranno mai essere redditizie?”. Così ha analizzato i costi del calcio e come i proprietari dei club si stanno adattando al mercato. Il quotidiano per avere una situazione più chiara ha interpellato diversi esponenti del calcio, sia europei che internazionali.
Alcuni, per esempio, dubitano dell’efficacia del salary cap anche a causa dei diversi regimi fiscali dei paesi europei. Jonas Baer-Hoffmann, segretario generale dei giocatori Fifpro, è convinto che il salary cap sia il preludio a una norma europea sulla concorrenza:
«Le nuove regole della Uefa per il Fair Play Finanziario sono già la porta d’accesso a un tetto salariale. Se i club concordano tra di loro su questo, allora molto rapidamente ci troveremo a discutere della legge europea sulla concorrenza».
Scrive poi il quotidiano americano:
“Altri dubitano che gli organi di governo del calcio saranno in grado di applicare nuove regole in modo tale da scoraggiare effettivamente i club ambiziosi dal violarle. La precedente regola finanziaria sulle spese nel calcio, nota come Financial Fair Play, non è riuscita a garantire un calo significativo della spesa, con alcuni club che hanno scelto di continuare a spendere e semplicemente pagare le multe, trasformando di fatto le sanzioni in una tassa“.
Sorgono poi anche altri problemi. Come l’assegnazione dei diritti tv. Sia in Italia che in Francia sono aperte le trattative per assegnarli, mentre la Premier li discuterà prima delle fine dell’anno. La Germania se ne occuperà nel primo trimestre del 2024. Ciò che fa notare il quotidiano è:
“Il mercato dei diritti tv del calcio europeo è in un periodo di “significativo declino” che è stato parzialmente oscurato dall’inflazione. Il calcio europeo si trova inoltre a fronteggiare l’improvvisa comparsa di un nuovo rivale: l’Arabia Saudita“.
A ragione, il Financial Times scrive che l’irrompere dell’Arabia nel contesto europeo ha un sapore dolce amaro. Da un lato depaupera i campionati dei loro migliori campioni, dall’altro fa ricchi i club. O comunque rimpingua le loro casse.