Il non fischio di Di Bello è così astruso da escludere la malafede (Repubblica Bologna)
Se fosse stata una decisione lucida e deliberata, sarebbe stata troppo spudorata. E il Var a che serve se si prendono decisioni scandalose?

Mg Bergamo 03/04/2022 - campionato di calcio serie A / Atalanta-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Marco Di Bello
Il caso di giornata è il rigore negato dall’arbitro Di Bello al Bologna in casa della Juventus. All’Allianz Stadium, Thiago Motta ha messo in campo una squadra quadrata, tatticamente ordinata e determinata a fare risultato a Torino.
Il modesto (non così tanto poi) Bologna stava per riuscire nell’impresa. 1-0 fino a metà del secondo tempo, poi Di Bello decide ci combinare la frittata. Ne scriva anche Repubblica Bologna:
“Ha perso la pazienza perfino Fenucci. È tutto dire. Una decisione scandalosa e incomprensibile dell’arbitro (soprattutto quella di non aver rivisto il Var) ha mortificato una grande partita del Bologna, che avrebbe meritato il successo. Pur avendo sprecato il raddoppio in un primo tempo dominato per 40 minuti e aver sofferto assai nella fase centrale, i tre punti ai rossoblù avrebbero premiato la squadra che sicuramente è piaciuta di più, ha giocato meglio a calcio ed è andata oltre i propri limiti. Ci ha pensato Di Bello a riportarla dentro quei limiti, prima ancora di Vlahovic. Poteva essere rigore ed espulsione sullo 0-1: se anche fosse stato sbagliato il tiro dal dischetto, la Juve avrebbe ottenuto il successivo pari anche in 10 contro 11? Invece niente. Una scelta così astrusa da escludere la malafede: troppo spudorata, se lucida“.