Nel nuoto il livello medio è salito esponenzialmente, l’Italia saprà tenere il passo? (CorSport)
Fukuoka sta ridisegnando gli equilibri. Durante l’anno il movimento azzurro ha dato l’impressione di essere in un momento di stasi dopo stagioni straordinarie

Germany's Florian Wellbrock poses with silver medallist Italy's Gregorio Paltrinieri (L) and bronze medallist Italy's Domenico Acerenza (R) after winning the men's 5km open water swimming event during the World Aquatics Championships in Fukuoka on July 18, 2023. (Photo by Philip FONG / AFP)
Il Corriere dello Sport commenta la giornata nera del nuoto italiano, con Paltrinieri ultimo negli 800 metri e O’Callaghan che si è preso il record della Pellegrini dopo 14 anni. Non sono i nuotatori italiani ad essere diventati brocchi all’improvviso, scrive il quotidiano sportivo: è piuttosto il livello medio generale che si è alzato.
“Ora, non è che improvvisamente siamo diventati brocchi, visto che fino al giorno precedente erano arrivate cinque medaglie (un oro e quattro argenti). Vero è però che Fukuoka sta ridisegnando gli equilibri del nuoto mondiale e l’Italia deve ancora capire quale ruolo potrà recitare. Non è ancora il momento dei bilanci ma solo di qualche indicazione: il livello medio è salito in modo esponenziale non solo rispetto a qualche stagione fa ma anche solo confrontando il Mondiale di Budapest di tredici mesi fa con questo. È più difficile entrare in semifinale e quasi sempre anche entrare in finale”.
Il quotidiano sportivo continua:
“è aumentata anche la densità di atleti di alto livello. Del ritorno dell’Australia e della Cina, ormai libere anche loro dalle restrizioni dei tempi del Covid, abbiamo già detto e la tendenza è confermata: fanno spavento, gli australiani più dei cinesi. La domanda reale è se l’italnuoto ha la possibilità per tenere il passo. La risposta è ni. Perché i campioni li abbiamo e quanto fatto nelle prime tre giornate di questo mondiale non può essere azzerato all’improvviso”.
Paltrinieri è sempre Paltrinieri insomma e anche Ceccon e Martinenghi sono di alto livello, come la Quadarella.
“Le medaglie quindi ci sono e continueranno ad arrivare in relazione allo stato di forma dei nostri big che al momento non è quello dei tempi migliori. Tutto questo, sommato alla crescita degli avversari, ha prodotto la giornata di ieri dove sono mancati – ed è questo l’aspetto su cui ragionare a bocce ferme – anche gli altri. Medaglie o non medaglie a parte, a Fukuoka non si sono visti azzurri in finale fatta eccezione per Razzetti nei 400 misti e i soliti noti che poi hanno centrato o meno una medaglia”.
Siamo ancora a metà rassegna, presto per tirare le somme, ma, avverte il CorSport, “durante l’anno tutto il movimento azzurro ha dato l’impressione di essere in un momento di stasi dopo stagioni straordinarie”.