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Napoli, la sfida per difendere lo scudetto è tenere a tutti i costi Osimhen (CorSera)

C’è anche il nodo allenatore: Garcia è una garanzia, perché è esperto e conosce già la Serie A, ma dovrà riuscire a scacciare in fretta il fantasma di Spalletti

Napoli, la sfida per difendere lo scudetto è tenere a tutti i costi Osimhen (CorSera)
Napoli fans celebrate with Napoli's Nigerian forward Victor Osimhen (C) after the Italian Serie A football match between Udinese and Napoli on May 4, 2023 at the Friuli stadium in Udine. - Napoli ended a 33-year wait to win Italy's Serie A on May 4 after a 1-1 draw at Udinese secured their third league title and emulated the great teams led by Diego Maradona. (Photo by Andrea STACCIOLI / AFP)

A quattro settimane dall’inizio del campionato di Serie A, il Corriere della Sera fa il punto della situazione in casa delle big con un pezzo a firma di Alessandro Bocci e Carlos Passerini. Il Milan è rivoluzionato, l’Inter è alle prese con la grana portieri, la Juventus è ancora un’incognita, al Napoli serve un difensore ma soprattutto ci sono due sfide da affrontare: una è riuscire a tenere Osimhen, l’altra capire quale sarà l’impatto di Garcia.

Il quotidiano scrive:

“Osimhen per lo scudetto. Il Napoli che parte per difendere lo scudetto è in realtà la squadra che strutturalmente ha meno necessità di correttivi: ha perso Kim, il gigante sudcoreano della difesa, che va sostituito con un centrale forte fisicamente: un obiettivo è Kilman del Wolverhampton ma De Laurentiis batte anche altre piste. La vera sfida per i campioni d’Italia è un’altra, anzi sono due. La prima è tenere a tutti i costi Osimhen, nel mirino delle grandi d’Europa: vedremo se qualcuno si avvicinerà alla valutazione monstre di 200 milioni. L’altra riguarda l’allenatore nuovo: Rudi Garcia è una garanzia, perché è esperto e conosce già la serie A, ma dovrà riuscire a scacciare alla svelta il fantasma di Spalletti, l’uomo che ha riportato il tricolore a Napoli dopo 33 anni. Per riuscirci, servirà trovare il giusto dosaggio fra continuità e rottura col passato”.

Sulla Juventus:

“Sarà forse perché Giuntoli è arrivato tardi, ma la Juve è ancora un cantiere aperto. È chiaro solo chi comanda: Allegri. Max detta le strategie e ha chiesto «il Presidente» Kessie per il centrocampo e Lukaku in attacco. Soprattutto ha detto chi non vuole più: dal capitano Bonucci, che non è partito per gli Stati Uniti e sta cercando una soluzione, agli ex viola Vlahovic e Chiesa. I tifosi sono perplessi. L’allenatore ci mette la faccia e dopo due anni senza titoli si gioca tutto: o svolta o finirà presto nel mirino. Da capire il futuro di Pogba e anche il progetto tecnico: Allegri ha gli uomini per il 43-3, ma valuta ancora il 3-5-2”.

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