Il colpevole del caso Kharlan è Bach, non ha punito la Russia nemmeno per il doping (Süddeutsche)
"Benvenuti nel mondo della competizione apolitica tra avversari di guerra, benvenuti nel fantastico mondo del Cio"

An official of the International Fencing Federation (FIE) speaks to Russia's Anna Smirnova, registered as an Individual Neutral Athlete (AIN), as she sits on the fencing strip after Ukraine's Olha Kharlan (not in picture), refused to shake hands with her, after Kharlan defeated her during the Sabre Women's Senior Individual qualifiers, as part of the FIE Fencing World Championships at the Fair Allianz MI.CO (Milano Convegni) in Milan, on July 27, 2023. (Photo by Andreas SOLARO / AFP)
“Un ucraino rifiuta di incontrare un atleta di un Paese che uccide e distrugge a casa sua, e viene punito per questo”. Per la Süddeutsche Zeitung “non c’è un’immagine più chiara dell’assurdità” della schermitrice russa Smirnova che prende una sedia e blocca la pedana dei Mondiali di scherma perché la campionessa ucraina Olga Kharlan, che l’ha appena battuta, s’è rifiutata di stringerle la mano. Peggio ancora: dopo quasi un’ora di surreale sit-in Kharlan sarà squalificata.
“Benvenuti nel mondo della competizione apolitica tra avversari di guerra – scrive polemicamente il giornale tedesco – Benvenuti nel mondo di Thomas Bach“.
Nonostante la cronaca degli eventi sia stata ampiamente raccontata ieri, e anche ricostruito il contesto – pare ci fosse un preventivo accordo tra le federazioni, per un saluto con l’arma, poi disatteso dai russi – è chiaro che questo è il più deflagrante caso politico-sportivo generato dall’ignavia dello sport, che ammette gli atleti russi alle competizioni mentre è ancora in atto la guerra di aggressione in Ucraina. .
Scrive ancora la Sz: “A un anno dalle Olimpiadi di Parigi del 2024 – che coincidenza – il boicottaggio ucraino è terminato. E nel cosmo olimpico tutto sembra andare al suo posto, proprio come piace, almeno a prima vista, al Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e al suo Presidente Thomas Bach. Questo cupo scenario, che il CIO di Bach aveva da poco evocato, è ora per il momento scongiurato: dopo aver guidato gli atleti di Russia e Bielorussia alle qualificazioni olimpiche, presto lo sport mondiale li ammetterà anche ai Giochi del 2024”.
Insomma agli ucraini, incredibilmente, non resta che un bivio doloroso: o boicottano, rinunciando loro alle competizioni mentre russi vanno per medaglie. O si ritrovano a subire cose come la squalifica di Kharlan.
Per la Süddeutsche “i responsabili di questo caos non sono a Kiev, ma a Losanna: se il Cio avesse bandito il Paese dallo sport mondiale che sta conducendo una campagna devastante – è già successo di tutto – tutti i decreti e le proteste non sarebbero stati necessari”. Ma d’altra parte, Bach “non è riuscito a imporre severe sanzioni alla Russia nemmeno per il doping di stato…”.