Elkann: «Si pensa che la Juventus sia il problema del calcio italiano, invece è parte della soluzione»

A La Stampa: «Ha strutturato le nazionali. E con il mezzo miliardo speso sul mercato ha contribuito a sostenere i bilanci della Serie A e delle serie minori».  

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Fiat Chrysler Automobiles (FCA) Chairman John Elkann poses following the presentation of the Jeep Avenger 4Xe Concept, on the first day of the 2022 Paris auto show on October 17, 2022. (Photo by Eric PIERMONT / AFP)

La Stampa intervista John Elkann, presidente di Exor e Gedi, proprietario della Juventus. Parla del club bianconero, del suo difficile momento, di Superlega e di altri temi.

«C’è chi pensa che la Juventus sia il problema del calcio italiano. Al contrario: è parte della soluzione. Ne è da sempre l’ossatura. Ha dato la struttura alle nazionali che hanno vinto i titoli mondiali. E sul piano economico con le operazioni di mercato ha speso mezzo miliardo di euro negli ultimi anni per acquistare giocatori in Italia, contribuendo in modo significativo a sostenere i bilanci delle squadre di Serie A e serie minori».  

Il momento della Juventus non è dei migliori. Elkann:

«Ne abbiamo passati di momenti critici, li abbiamo sempre affrontati, e ne siamo usciti a testa alta. Ne usciremo anche adesso e il tempo darà ragione delle nostre scelte. Non è la prima volta che ci capita. Nel 1980 un’inchiesta di scommesse arrivò a coinvolgere Paolo Rossi. La Juventus di Boniperti lo comperò nonostante la squalifica. Trapattoni continuò ad allenarlo e con successo: la conquista del ventesimo scudetto porta anche la sua firma. La sua vittoria fu anche la nostra, e ripagò di tutte le polemiche».

Elkann aggiunge che la Juventus ha sempre dato alla famiglia «molte più gioie e soddisfazioni che delusioni» e parla delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il club ribadendo

«di aver agito in totale correttezza. Dunque ci siamo difesi e continueremo a far valere le nostre ragioni, senza arroganza, ma nel totale rispetto delle istituzioni».

Sul futuro:

«nessuna discontinuità con Andrea, al contrario esiste una chiara continuità tra le origini e oggi: una linea ininterrotta, fatta di innovazione, tenacia e soprattutto di emozioni impagabili che ci rendono felici di essere bianconeri».

Elkann parla anche di Cristiano Giuntoli, lo presenta come il colpo più importante del mercato.

«Il colpo più importante lo abbiamo già fatto. È l’arrivo a Torino di Cristiano Giuntoli, il nuovo direttore sportivo, che rappresenta adattamento e innovazione, in perfetta continuità con la nostra storia. Giuntoli porterà alla Juventus un modo di lavorare che valorizza i giovani talenti e costruisce i campioni. Ovunque è stato, ha fatto un ottimo lavoro in questo senso. E ora avrà a disposizione i tanti giovani e forti talenti che abbiamo. Adattamento e innovazione, in perfetta continuità con la nostra storia».

Elkann sulla Superlega, abbandonata dalla Juventus nelle ultime settimane.

«La Super Lega c’è già, si chiama Premier League, il campionato inglese. Gli altri campionati nazionali mostrano una deriva ormai evidente: i giocatori più bravi vanno a giocare in Inghilterra, finendo per impoverire le competizioni locali. Come rispondiamo a questa sfida? Questa è la questione. Non è una questione che riguarda la Juve. È un problema che riguarda tutto il calcio europeo».

Sullo stadio di proprietà:

«Oggi ogni partita casalinga della Juve rappresenta un’occasione per migliaia di persone, che vengono spesso anche da lontano, per scoprire Torino, visitare il museo più completo e moderno di una squadra di calcio e soprattutto per godere delle bellezze di una città che sa offrire sorprese continue».

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