Addio Sud: Benedetta Pilato lascia Taranto e la vasca da 25 metri, va ad allenarsi a Torino
Repubblica racconta la scelta di vita e professionale della diciottenne che si spostava a Bari per nuotare in una vasca da 50 metri
Roma 23/06/2023 - torneo Settecolli / foto Image Sport
nella foto: Benedetta Pilato
Benedetta Pilato lascia Taranto e la sua piscina troppo stretta (25 metri, quella da 50 non c’è) ed emigra a Torino. Lo scrive Repubblica, a firma Alessandra Retico. La diciottenne ranista dice addio anche al suo storico allenatore, l’uomo che l’ha seguita da quand’era bambina: Vito D’Onghia.
Dopo i Mondiali di Fukuoka traslocherà a Torino per studiare biologia all’Università e allenarsi con Antonio Satta, classe 1976, guida del Centro Nuoto Torino e coach di Alessandro Miressi, 24 anni, talento della velocità azzurra. Tra Mire e Benny c’è più di un legame di amicizia e simpatia, non lo nascondono, sui social e in corsia: agli Europei di Roma 2022 lo scambio delle cuffie da gara, gesto di rara intimità. Ma alla base di una scelta così radicale, in un anno delicato che porterà ai Giochi di Parigi 2024, le ragioni sentimentali contano meno del bisogno di spaziare per migliorare. È un passo coraggioso, consapevole, un po’ come ha fatto Gregorio Paltrinieri cambiando tecnico ma non città (Roma, Ostia) prima di Tokyo 2020. Con successo. La decisione di Pilato è condivisa da tutti quelli che sanno cosa lei vuole e può: di più. Più nuoto, più vita, più futuro.
È pur sempre Benny. Quella della culla di Taranto bella e impossibile, che non le basta più: «L’idea di nuovi stimoli mi fa bene». Non ha mai avuto una piscina da 50, si spostava a Bari. La costruiranno per i Giochi del Mediterraneo, ma il 2026 è troppo lontano. D’Onghia, 39 anni, la segue da quando lei ne aveva 4, scapicollandosi tra l’ufficio alla Asl di Taranto e la vasca. A Benny serviva un salto di qualità: un impianto, un contesto, una prospettiva. Ci pensava già da un po’ a emigrare, ha valutato anche Roma, poi per motivi familiari l’ha accantonata.
Al podcast Hot Pursuit di Bloomberg: «Difficoltà in Ferrari? È un inglese paracadutato in un team completamente italiano, tutti hanno bisogno di un periodo di adattamento»
di Cristoforo Clarissa - La classifica di Forbes sul valore delle franchigie. Oklahoma e Indiana sono nelle retrovie ma è un sistema che premia la programmazione
E arrivato quarto al Mugello. «Ho sempre portato io la moto in giro facendo quello che volevo, mentre quest'anno sono in balia di quello che mi chiede di far lei»
Come si distrugge un pilota: «Arrivo vicino a chi mi precede e non riesco a fare nulla, l’anteriore si muove e appena mi avvicino sono per terra a ogni curva». Dall'Igna nega tutto al Corsera, dice che non c'è alcun problema
Le indimenticabile scorrettezze a Valentino. La realtà di Bagnaia che ha una moto che non si regge, lo strano ruolo del fratello Alex. I tifosi queste cose le vedono
Parla Durigon che lavorò con Tomba e insegna a Neuroscienze a Verona: «Alberto aveva più pressioni ma sapeva resettare. Sulle emozioni bisogna lavorare»