De Laurentiis ripete «Osimhen resta» e intanto fa il prezzo. Per forza Spalletti è scappato (La Verità)

La Serie A mette in vendita i suoi gioielli. Così la melassa sui valori di un calcio risorto diventa acida e si trasforma in trattativa permanente

allenatore Napoli osimhen de laurentiis video Osimhen razzista

Mg Napoli 04/06/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Sampdoria / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis-Victor Osimhen

La Verità commenta i movimenti di mercato e le supervalutazioni dei giocatori italiani in un articolo a firma di Giorgio Gandola. La Serie A si riempie la bocca da mesi sulla rinascita, sulle squadre italiane nelle coppe europee, ma poi mette in vendita tutti i suoi gioielli. Un focus particolare è quello dedicato al Napoli. De Laurentiis, scrive Gandola, non fa che ripetere da giorni che Osimhen resterà, che è incedibile, eppure, intanto fa il prezzo. E tra gli addetti ai lavori si dice che per 100 milioni può anche andare. Non per niente, scrive il quotidiano, Spalletti è scappato a gambe levate.

La Verità scrive:

“Mentre i colleghi vanno in vacanza a Dubai o Formentera, lui va a militare. Kim Min-jae, il muro del Napoli scudettato, è in caserma con la divisa dell’esercito della Corea del Sud per il servizio di leva più corto della storia: invece che di 21 mesi, sarà di 21 giorni per meriti sportivi. Poi via verso il Manchester United in cambio dei 60 milioni della clausola rescissoria. A parte la singolare tipologia di villeggiatura, una caratteristica lo accomuna a tutti gli altri top player (o pseudo tali) del campionato italiano: ha il cartellino del prezzo sui calzoni. Lui su quelli militari, Dusan Vlahovic, Nicolò Barella, Marcelo Brozovic, Federico Chiesa, Sandro Tonali e Victor Osimhen sui bermuda intonati all’acquaplano. Venghino signori, il gran bazar italiano è più aperto che mai. È solo questione di palanche. È singolare come la filosofia istituzionale del «fuoriclasse incedibile», dei «tifosi da salvaguardare», della «competitività da garantire» che debordava una settimana fa dalle interviste di fine stagione dei manager delle grandi squadre abbia velocemente lasciato il posto alla logica stringente degli O Bei O Bei. Un cambio di modulo in corsa che neanche Pep Guardiola saprebbe organizzare. Così la melassa sui valori di un calcio risorto e capace di raggiungere tre finali nella stagione della riscossa diventa acida, si deposita sul fondo, si trasforma in trattativa permanente come quella sugli optional dell’ultima Toyota plug-in. Per rimanere al Napoli col tricolore al petto, venduto Kim è pronto a partire il centravanti atomico tornato in Nigeria per un tot di giorni di riposo. Aurelio De Laurentiis ripete all’infinito: «Osimhen resta, è fuori discussione». Ma ha già stabilito il prezzo: 120 milioni. E nella tribù degli agenti si sa che per 100 «può venire via», destinazione Chelsea (che ne ha appena incassati 76 dall’Arsenal per Kai Havertz) o Paris Saint Germain, il ghetto per ricchi più esclusivo d’Europa. Non per niente Luciano Spalletti è scappato a gambe levate”.

Non c’è dubbio che il Napoli, come gli altri club interessati alle cessioni illustri, metterà insieme una squadra competitiva. Poi, tra 12 mesi, sarà tutto di nuovo in discussione.

“Nessun piagnisteo, business is business. Simone Inzaghi, Stefano Pioli, Max Allegri, Rudy Garcia metteranno insieme comunque squadre di valore. Pronte ad essere smantellate, come castelli di sabbia dal solito bimbominkia, fra 12 mesi”.

 

 

Correlate