Tiago Pinto: «Se quello che scrivono è vero, con Mourinho non potevamo convivere. Pranziamo tutti i giorni insieme»

A Dazn: «Si parla e si scrive tanto. ci sono dei momenti giusti per parlare di futuro e oggi non lo è. Deluso dalla dichiarazioni dei tesserati del Leverkusen»

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Tiago Pinto, direttore sportivo della Roma, è intervenuto ai microfoni di Dazn prima della partita tra Roma e Salernitana. Dybala out. L’argentino non va nemmeno in panchina.

Queste le parole di Tiago Pinto

«Io sono rimasto sorpreso dalle dichiarazione di qualche tesserato del Leverkusen. Due cose sono importanti nel calcio: una è il risultato e purtroppo per loro in finale a Budapest andiamo noi. E poi il rispetto. Il rispetto per la Roma che negli ultimi sei anni ha fatto quattro semifinali ed è la 10ª squadra nel ranking UEFA. Quindi merita rispetto. E anche un allenatore come Mourinho merita in rispetto. Ha vinto 6 titoli in carriera, 8 finali europee, se non sbaglio 12 semifinali. Abbiamo fatto un percorso in questi due anni in Europa arrivando due volte in finale pur trovando molte difficoltà e mi sembra un po’ troppo quello che si è detto. Per quel che mi riguarda siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto. C’è chi parla di Mourinho way in modo negativo mentre noi siamo orgogliosi del percorso fatto, della sua leadership. Lo è anche la tifoseria e speriamo che dopo la finale arrivino più critiche perché significa che abbiamo vinto».

Sul futuro di Mourinho:

«Noi, anche se si parla tanto, se quello che dicono è vero con Mourinho non potevamo convivere tutti i giorni. Siamo due persone che pranzano tutti i giorni insieme e se tutto quello che dicono era vero non potevamo mangiare. Circa il futuro ci sono dei momenti e posti giusti per parlare del futuro. Oggi non è il posto giusto».

Tiago Pinto ha poi spiegato l’assenza di Dybala:

«Come tutti avete visto ha preso una botta incredibile a Bergamo. Sta recuperando, abbiamo come obiettivo fare arrivare tutti bene alla finale. Non si sentiva al 100% e abbiamo deciso così, tutti insieme: Paulo, mister, staff medico per arrivare al termine della stagione».

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