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Quella foto con gli ultras è il simbolo della fine della diversità di De Laurentiis

A Napoli venne accolta a furor di popolo. La mezza smentita del club (l’ultrà arrestato si è imbucato per la foto) ricorda il “m’hanno comprato casa” di Scajola

Quella foto con gli ultras è il simbolo della fine della diversità di De Laurentiis

Quella foto che lo ritrae con una serie di ultras all’Hotel Britannique, è il simbolo della fine della diversità di Aurelio De Laurentiis. “Napoli siamo noi. Presidente e tifosi uniti per vincere! #ADL” scrisse su Twitter. Da quel giorno può essere considerato a tutti gli effetti un figlio di Napoli. Del resto da quel momento anche le sue dichiarazioni sono state tutte improntate al populismo più spiccio.

Ovviamente che quella fotografia fosse una merda pestata, lo avrebbe capito anche un bambino di due anni. Stamattina ne abbiamo avuto la prima riprova, con la notizia che in quella fotografia compare anche uno degli ultra arrestati per le violenze di Napoli-Ajax. Il comunicato del Napoli (“l’arrestato non c’era all’incontro, evidentemente si è inserito successivamente per la fotografia”) è quanto di più vicino al “mi hanno comprato casa” di scajoliana memoria. Tesi che peraltro venne accettata dai giudici che in sede processuale assolsero l’ex ministro.

Del comunicato del Napoli non ci è sfuggito il riferimento alla prefettura che sapeva dell’incontro e alla presenza della Digos. Riferimenti che ci sono parsi dal vago sapore del “muoia Sansone con tutti i filistei”. Ma siamo certamente noi che esageriamo. È peraltro vero che ci furono pressioni istituzionali per l’incontro (in un primo momento previsto in prefettura), anche se non ci risulta che ci furono pressioni per la foto. Proprio in quei giorni per De Laurentiis erano state rafforzate le misure di sicurezza a causa delle minacce della tifoseria organizzata.

Adesso le cose sono cambiate. Il clima è disteso. È comparso persino uno striscione in Curva B dalla parte di De Laurentiis. In questi giorni di smarrimento calcistico per la rottura tra Adl e Spalletti, dal mondo ultras non è giunto alcun accenno polemico nei confronti del presidente. Anzi.

Osservando i media, fin qui la notizia della foto è dai più stata tenuta nascosta (perché, sia chiaro, la notizia non è l’arresto degli ultras – come quasi tutti hanno titolato – ma il fatto che l’arrestato fosse in posa con De Laurentiis). C’è addirittura chi ha pubblicato solo la “precisazione” del Napoli. Attorno a quella fotografia ci fu un consenso molto molto ampio. Fu accolta a furor di popolo dalla stragrande maggioranza della città (fatta eccezione per un giornale on line di cui ci pregiamo appartenere), senza distinzioni sociali. Napoli non è certo città che spicca per l’estraneità culturale all’illegalità. De Laurentiis ora è più integrato nel tessuto cittadino. Si spera, per lui, non troppo. Ma in fondo sono problemi suoi.

Sta bene in questo calcio dove pochi giorni fa Scaroni ha spacciato per un incontro positivo la squadra del Milan a rapporto dagli ultras a La Spezia. A De Laurentiis va riconosciuto che per quasi vent’anni è riuscito a mantenere una sua estraneità culturale al contesto sia cittadino sia calcistico. Quella foto ha spazzato via tutto. Ora quella estraneità culturale a noi sembra che non ci sia più.

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