Gara di grande sofferenza a Leverkusen: pareggia 0-0 con una resistenza a oltranza. Seconda finale consecutiva per i giallorossi

José Mourinho, ancora lui. Compie un altro prodigio, uno dei più incredibile della sua carriera. Un allenatore strepitoso che solo gli incompetenti (di questi tempi ce ne sono davvero molti) possono criticare. Guida la Roma alla seconda finale europea consecutiva. Lo scorso anno la Conference League poi vinta in finale. Quest’anno l’Europa League. La Roma si è guadagnata la finale pareggiando 0-0 in casa del Bayer Leverkusen. La solita gara di sacrificio con i tedeschi di Xabi Alonso sempre all’attacco ma i giallorossi hanno tenuto per 90 minuto più maxi recupero di otto minuti. Il Leverkesun ha chiuso la gara con quattro attaccanti e quattro centrocampisti, due soli difensori.
È un’impresa perché la Roma è una squadra con una rosa evidentemente non all’altezza né della finale di Europa League né dei primi quattro posti in campionato. Mourinho è andato avanti come un trattore, ha fatto a meno di tanti infortunati (su tutti Dybala ma anche Wijnaldum e Matic) e ha fatto giocare tantissimi giovani.
Siviglia e Juventus sono invece ai tempi supplementari.