ilNapolista

Dotto: Spalletti sa che è l’attesa dello scudetto il vero godimento e che la festa è la porta dell’infelicità

Sulla Gazzetta. Una volta scartato il regalo ci sarà soltanto l’immane vuoto del sipario che si chiude o dello schermo che si spegne aspettando di ripartire 

Dotto: Spalletti sa che è l’attesa dello scudetto il vero godimento e che la festa è la porta dell’infelicità
Lecce 07/04/2023 - campionato di calcio serie A / Lecce-Napoli / foto Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Sulla Gazzetta dello Sport, Giancarlo Dotto parla di Luciano Spalletti definendolo un filosofo perfetto di cui sarebbe stato molto fiero Luciano De Crescenzo. Il tecnico del Napoli ha capito che la gioia dello scudetto sta nella sua attesa. Lo ha dichiarato lui stesso dopo Napoli-Salernitana 1-1: è solo un prolungamento del godimento.

E così, “mentre il mondo intero, a cominciare dai menestrelli preposti all’evento, si arrangiava a masticare l’ovvio rosario del bla e del bla, della “delusione” e del “dispiacere” e i giocatori stessi a fine partita si credevano davvero infelici e Osimhen ginocchioni sull’erba fissava il vuoto, non ci credeva e quasi piangeva, mentre i tifosi lassù, più che altro smarriti, non sapevano che pesci prendere, del come trattare emotivamente l’imprevisto, quella beffa pulcinellesca dell’africano sbagliato, ma, filosofi naturali per atavica condizione, propendevano a non buttarla sul tragico“, è arrivato Spalletti a mettere le cose a posto.

Dotto scrive che non è la solita questione della volpe e l’uva. La volpe Spalletti ha raggiunto l’uva alla perfezione, ce l’ha già in mano, ma la volpe del Napoli non è stupida come quella di Esopo: “sa bene come ci si comporta con quella viscida questione che è il desiderio, come si aggiusta il godimento”.

Sa bene che il godimento va differito il più possibile, rimandato, “perché sta proprio nell’attesa il vero godimento“.

“Una volta mangiata l’uva, scartato il regalo, fatta esplodere la baraonda e i duemila petardi, ci sarà soltanto l’immane vuoto del sipario che si chiude o dello schermo che si spegne. Ne sapete qualcosa? Tutti ne sanno qualcosa. Aspettando di ripartire. Di risentire domani nel pancino il prossimo languore di una nuova attesa. Insomma, la festa per qualcosa che hai ottenuto, dopo averla lungamente sospirata, è solo la porta dell’infelicità. Grazie al piede di Dia, Spalletti, i suoi discepoli e una città intera hanno aggiunto altri giorni di attesa e dunque di godimento”.

Sarebbe addirittura da auspicare, scrive Dotto, che lo scudetto matematico non arrivasse né stasera né domani, ma domenica con la Fiorentina, al Maradona.

“per consumare finalmente e tristemente la festa del meraviglioso viaggio, dei tanti sospiri e della struggente, bellissima attesa”.

ilnapolista © riproduzione riservata