Christillin: «Cessione della Juve? Mi auguro ovviamente di no, ma gli affari sono affari»
All’evento “Il Foglio a San Siro”: ««Non sono nella testa di John Elkann per il futuro della Juve, ma il centenario è un traguardo straordinario»

Db Milano 23/09/2019 - The Best FIFA Football Awards / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Evelina Christillin
Durante l’evento “Il Foglio a San Siro”, in corso di svolgimento allo stadio Giuseppe Meazza di Milano, è intervenuta anche Evelina Christillin.
La dirigente ha esordito parlando di Superlega:
«Io sono dal 2016 nel board della UEFA e rappresento la UEFA nel board della FIFA, quindi queste cose le ho vissute molto dall’interno e con il cuore dilaniato. Ovvio che il tifo per la Juventus non cambia, ma quella era un’impresa gestita forse in tempi e in modi che non erano quelli giusti».
Ricordando i giorni di aprile 2021.
«E’ scoppiato il delirio, eravamo chiusi in una stanza con il presidente Ceferin e sembrava una bomba spaventosa, poi di botto è diventata una questione politica, perché era chiaro che quel tipo di impresa voleva dire togliere a moltissimi tifosi la possibilità di giocare dei campionati e tutto quello che ne consegue»
«Non serviva una riforma così apolitica e senza valutare il lato affettivo e profondo dei tifosi. Il calcio è un patrimonio di tutti, fare una cosa di questo tipo senza condivisione e senza un panorama politico non ha senso»
E a proposito del futuro della Juventus senza gli Agnelli
«Non sono nella testa di John Elkann, ma il centenario è un traguardo straordinario. Vediamo a Roma, ma anche qui a Milano, poche sono le squadre che non sono state vendute a proprietà straniere o a fondi che non sai neanche che faccia abbiano».
A proposito di una potenziale cessione
«Io mi auguro ovviamente di no, ma gli affari sono affari. Se faranno il delisting, perché questa è la condizione necessaria, e se ci sarà una buona offerta, penso che lui da uomo d’affari la debba valutare».
Conta di più il cuore o la ragione?
«In questo caso il cuore e io spero che sia così»