A Libero: «Ci sarebbe tanto da dire, ma preferisco evitare… Il Monza sta facendo un campionato strepitoso. Mi piacerebbe tornare a lavorare con Berlusconi e Galliani».

Libero intervista Ariedo Braida, storico direttore sportivo del Milan dal 1986 al 2013 e vincitore di 6 Champions League, 5 con il Milan e 1 con il Barcellona. Oggi Braida è consigliere strategico della Cremonese. Il tema dell’intervista è il derby di Champions di stasera, con Inter e Milan impegnate nella semifinale di ritorno della coppa europea. A Braida viene chiesto se la remuntada, per il Milan, è possibile. Risponde:
«Il calcio è strano, se parti forte e trovi subito un gol i giochi si possono riaprire. Lo 0-2 è ribaltabile. Serve però il
vero Milan: una squadra che giochi con voglia e orgoglio».
Con Leao la situazione sarebbe diversa, spiega Braida.
«Rafa può dare la scossa: è uno dei pochissimi giocatori al mondo che può farti vincere la partita da solo. È strepitoso, sicuramente il giocatore più forte e importante del Milan. Con lui tutto può succedere. Leao fa cose in campo che gli altri non sanno fare. É un Gullit moderno: le strutture fisiche dei due sono analoghe. Staccano il terreno da terra per la potenza che esprimono quando partono in progressione. Sono inarrestabili».
Chi va in finale? Braida:
«Mi piacerebbe Milan-Real per l’affetto che ho verso i rossoneri e Carletto Ancelotti».
Ma questa è un’indicazione del cuore. Dovendo ascoltare la ragione, il responso di Braida è un altro.
«Il Manchester City è la squadra più completa in circolazione: hanno organizzazione, potenza e tecnica. Sono loro i miei favoriti per alzare la coppa a Istanbul».
A Braida viene chiesto di commentare la foto che ha immortalato il confronto tra i giocatori del Milan, Pioli compreso, e gli ultras rossoneri, sotto la curva, dopo Spezia-Milan.
«Non voglio entrare nel merito. Dico solo che a me non era mai successo di ricevere un’arringa da parte dei tifosi. Mi ha fatto strano vedere una scena del genere. Ci sarebbe tanto da dire, ma preferisco evitare…».
Sull’Inter:
«Se l’Inter funziona è perché i dirigenti sono bravi. Stanno facendo molto bene in una situazione particolare e non era affatto scontato. Beppe e Piero han fatto un grande lavoro e lo dico con convinzione, non perché sono due grandi amici».
Braida parla anche del Monza di Berlusconi e Galliani, rivelazione della Serie A.
«Stanno facendo un campionato a dir poco strepitoso. Palladino ha dato identità e organizzazione di livello: è il surplus del club. Un mio ritorno? Sono sincero: mi piacerebbe tornare a lavorare con Berlusconi e Galliani. Ci
conosciamo da una vita. Sono cresciuto come uomo a Monza e avrà sempre un posto speciale nel mio cuore, anche se a Cremona sto bene».