Sinner: «I social? Posto solo tennis. Sono attento a non mettere in imbarazzo le persone a cui tengo»

Domani l'esordio a Montecarlo: «La passione dei tifosi mi dà energia. Gestire le emozioni che mi dà la gente è uno degli aspetti più eccitanti del mio sport».

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2022 Londra (Inghilterra) - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Jannik Sinner ONLY ITALY

Jannik Sinner esordisce domani a Monte Carlo da numero 8 al mondo. Oggi sui quotidiani ci sono le sue parole della vigilia. A partire da quelle sulla popolarità sempre crescente. Il tennis sta avendo un seguito sempre maggiore. Sinner parla del suo rapporto con la passione dei tifosi.

«E’ bello che il tennis abbia così tanta considerazione, mi piace questo interesse, la passione dei tifosi mi dà energia e non la sento affatto come un’oppressione. Qui non riesco a camminare senza essere riconosciuto, qualche volta provo a nascondere i capelli rossi nella felpa, ma mi riconoscono sempre. E devo dire che mi fa piacere, gestire le emozioni che mi dà la gente è uno degli aspetti più eccitanti del mio sport».

Di che cosa è contento del lavoro col suo team e su che cosa deve lavorare ancora? Sinner:

«Di sicuro sono più tranquillo in campo. Abbiamo trovato il giusto equilibrio fra di noi. Posso migliorare la tecnica: in tutti colpi. Ma del resto tiro forte con diritto, rovescio e servizio, no? Forse la mia tecnica è questa».

Per rilassarsi, Sinner gioca a carte.

«Non sembra, ma è una parte importante, mi aiuta a staccare. Io volendo posso parlarvi di tennis per giorni, ma bisogna anche distrarsi. Burraco. Anche Scala 40, ma scendendo a 51. Il problema è che giocando in cinque bisogna usare tre mazzi e diventa difficile».

Suo padre è diventato cuoco del team Sinner.

«È rimasto 40 anni in cucina, venti al rifugio Talschlusshütte, in Val Fiscalina. Ha iniziato a girare con me dagli Usa. A lui piace: cucinare è la sua vita. E io mi sento felice: sono andato via di casa a 14 anni, abbiamo passato troppo poco tempo insieme. Così proviamo a recuperare».

Sinner parla anche del suo rapporto con i social. Posta solo allenamenti, al contrario di quanto fanno i suoi coetanei.

«I social per me sono lavoro. La mia vita privata è un’altra cosa. Sono sempre attento a chi mi sta vicino, alle persone a cui tengo, non voglio mai metterli in situazioni imbarazzanti o difficili. E tengo alla mia privacy».

 

 

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