Moggi: senza Osimhen, l’imbattibile Napoli diventa soltanto una buona squadra
Su Libero. Il nigeriano rappresenta la forza principale del Napoli: l'imprevedibilità. Incute timore al solo vederlo in campo. La sua assenza avvantaggia gli avversari

Mg Torino 19/03/2023 - campionato di calcio serie A / Torino-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Victor Osimhen
Su Libero, Luciano Moggi commenta le partite dell’ultima giornata di campionato, compresa Napoli-Milan, con la sconfitta della squadra di Spalletti per 4-0. Moggi attribuisce il ko degli azzurri a due fattori: le differenti motivazioni tra le due squadre e l’assenza di Osimhen nel Napoli. Il nigeriano, scrive, fa paura alle difese avversarie solo a guardarlo. Osimhen rappresenta la caratteristica che rende il Napoli così forte, ossia la sua imprevedibilità. L’attaccante del Napoli riesce sempre a sfoderare il colpo vincente, quando gli arriva palla, attira su di sé i difensori avversari. Ma quando Osimhen non è in campo, scrive, il Napoli si trasforma da squadra fenomenale a semplice buona squadra.
Moggi scrive di Osimhen e della sua assenza:
“il nigeriano attualmente rappresenta l’imprevedibilità, che è la forza principale del Napoli, oltretutto condita dai 21 gol realizzati. Osimhen incute timore al solo vederlo in campo e viene fatto marcare spesso da due, se non tre difensori costringendo la squadra avversaria a stare raccolta in difesa per evitare di subire gol. Se i compagni mandano la palla lunga, lui in qualche modo l‘arpiona, la sa trattenere facendo salire la squadra e segna o fa segnare; se gli mandano i palloni dalle fasce è imbattibile di testa per la sua grande elevazione; con il pallone tra i piedi manda al manicomio gli avversari con finte e controfinte che creano tra l’altro ampi corridoi dove si inserisce spesso Kvaratskhelia con le sue sgasate che, se non creano gol, quantomeno generano panico. Se non è successo niente di tutto questo con il Milan è perché al georgiano è venuta a mancare la spalla Osimhen a renderlo incisivo. E quando manca il nigeriano anche la squadra rende meno e da imbattibile, con lui in campo, in sua assenza diventa soltanto una buona squadra e se ne avvantaggiano gli avversari”.