L’atmosfera tossica allo stadio non ha aiutato il Napoli (il Guardian)
Bandini: «La città è in festa da mesi, ma ieri sera l'aria non era così festosa. Forse il Napoli ha dato troppe cose per scontate»

Napoli's Georgian forward Khvicha Kvaratskhelia leaves the pitch at the end of the Italian Serie A football match between SSC Napoli and AC Milan on April 2, 2023 at the Diego-Maradona stadium in Naples. (Photo by Tiziana FABI / AFP)
Nicky Bandini commenta sul Guardian la surreale partita persa dal Napoli contro il Milan ieri sera al Maradona. Naturalmente la prima cosa che sottolinea è che le strade, a Napoli, sono “addobbate striscioni azzurri come il cielo del Tirreno” e la tendenza è in aumento. Insomma, ci si prepara alla festa scudetto da mesi, ma ieri sera l’atmosfera, al Maradona, non era poi così festosa, anzi.
“Eppure non c’era atmosfera di festa all’interno del proprio stadio quando il Napoli ha accolto il Milan domenica sera. Anche prima del calcio d’inizio, l’atmosfera era velenosa. I gruppi ultras si erano dichiarati “in sciopero”, protestando contro le restrizioni su bandiere e razzi ammessi allo stadio, nonché contro i prezzi elevati dei biglietti per i prossimi quarti di finale di Champions League contro gli stessi avversari. Alcuni hanno insultato il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Altri tifosi si sono ribellati contro di loro e hanno cercato di metterli a tacere con i fischi. Ci sono stati scontri in curva. Tutto questo ha fatto solo da sfondo a una delle partite più sorprendenti della stagione, con la capolista battuta dalla squadra alla quale intende strappare il titolo”.
Bandini racconta la partita, o meglio, come la definisce, “la disfatta” e si chiede:
“come può accadere una notte come questa? Il Napoli in precedenza aveva subito solo 16 gol in tutta la stagione. Il Milan non aveva vinto nessuna delle quattro partite precedenti in tutte le competizioni. L’ultima partita prima della sosta per le nazionali è stata una sconfitta per 3-1 contro l’Udinese di media classifica”.
Eppure, ieri sera Brahim sembrava irrefrenabile e Leao spietato. Di certo, gran parte del merito va a Stefano Pioli, scrive, che è tornato sui suoi passi cambiando modulo e scegliendo la difesa a quattro. Il Milan aveva già vinto al Maradona l’anno scorso.
“Pioli ha il numero di Luciano Spalletti? Sarebbe un presupposto troppo lontano”.
La vera domanda, scrive Bandini, è quale sarà l’impatto psicologico che avrà il risultato di ieri sui due confronti previsti in Champions League, il primo dei quali andrà in scena tra nove giorni. Il Napoli naturalmente spera di ritrovare Osimhen, ieri assente per infortunio,
“ma non si può spiegare una sconfitta per 4-0 con l’assenza di un centravanti, anche se è il capocannoniere della Serie A”.
Bandini riporta quella che definisce “la fantasiosa teoria” di Fabio Caressa, che su Sky Sport ha avanzato l’ipotesi che il Napoli abbia voluto imbrogliare il Milan, cullandolo in un falso senso di sicurezza.
“Il campionato è effettivamente vinto, quindi perché non andarci piano in questa partita?”.
Ma la spiegazione non la convince, e ne avanza un’altra.
“Potrebbe essere più realistico affermare che il Napoli si è un po’ compiaciuto. Brillanti come sono stati per la maggior parte di questa stagione, il mese scorso hanno perso in casa contro la Lazio. La mancanza di un serio rivale per il titolo potrebbe averli portati a dare troppe cose per scontate. Anche l’atmosfera tossica sugli spalti di domenica non ha aiutato la concentrazione di nessuno”.
Alla vigilia, l’ex Milan Alessandro Costacurta aveva dichiarato che il Milan aveva sulle spalle una buona dose di ansia sapendo di essere in difficoltà, con la Champions del prossimo anno ancora da acquisire e di avere come avversario un Napoli meraviglioso ed in buona salute. Bandini scrive:
“I rossoneri non sembravano così preoccupati mentre battevano la migliore squadra d’Italia”.
“Il Napoli avrà quasi sicuramente la sua festa scudetto ma in vista del primo quarto di finale di Champions League del club, è stato seminato un piccolo seme di dubbio?”.