Il Guardian massacra il Chelsea: «Giocatori impagliati, bottino umano di un miliardario confuso»

"Il Chelsea di quest'anno è un promemoria in tempo reale degli effetti distorsivi dell'uso scriteriato del denaro nel calcio"

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Chelsea's US owner Todd Boehly looks on ahead of kick off in the English Premier League football match between Chelsea and Manchester United at Stamford Bridge in London on October 22, 2022. (Photo by Glyn KIRK / IKIMAGES / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 45 images, no video emulation. No use in betting, games or single club/league/player publications.

“A 28 minuti dalla fine del ritorno di Champions League, il Chelsea sembrava sconfitto, anche quando minacciava vagamente di vincerla, la panchina ha fatto un respiro profondo, si è schiarita la gola e ha tirato fuori 260 milioni di sterline di talento offensivo assemblato a caso”. E questo è il riassunto della stagione del Chelsea secondo il Guardian. Che finisse eliminato per mano del Real Madrid era prevedibile, ma che questa diventasse una stagione esemplare dello “spendaccionismo” dei club super-ricchi no. E invece.

L’ha scritto già ieri meravigliosamente Santiago Segurola sul Paìs, a cose fatte ci ritorna Barney Ronay sul quotidiano inglese. Scrive di “silenzioso orrore attorno a questo progetto in stile calcio grandioso, sconcertante e ferocemente dispendioso”.

“C’è qualcosa di triste, ma anche grottesco nel vedere questa squadra faticare con i propri schemi, le sue forme deformate e i talenti bloccati. Niente qui sembra permanente o cucito insieme, o messo in atto con abilità o amore. Siamo uomini vuoti. Siamo uomini impagliati. Siamo il bottino umano dell’acquisizione incoerente di Todd Boehly, la confusione dall’alto verso il basso su come funziona effettivamente questo sport complesso e fortemente ritualizzato”.

Il Guardian parla di “sogno da febbre allucinogena su come fare calcio, messo in piedi da una cerchia di consulenti di gestione esaltati“. Anzi, peggio: il Chelsea è “un promemoria in tempo reale delle cose che la gente vuole fare a questo sport, degli effetti distorsivi del denaro senza senso, amore o cura. Persino il riscaldamento dell’intervallo è uno spettacolo straziante, con i sostituti della star che si aggiravano nei loro cappotti imbottiti scherzando con Antonio Rüdiger, spavaldo, trasmettendo un senso di totale alienazione”.

E ora?, si chiede il Guardian. Che succede ora? “Non c’è modo di recuperare le stupide somme di denaro spese. Cosa fai per recuperare quei fondi di investimento? Capovolgere la Premier League e avviare una Superlega a raccolta fondi? O ridurre le perdite e passare alle batterie all’idrogeno o all’olio d’oliva o all’estrazione del litio? In questo momento questo posto comincia ad assomigliare a una versione calcistica della Zattera della Medusa, un vascello che affonda popolato da naufraghi, appeso non per amore o dovere ma per autoconservazione”.

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