Barbano: inammissibile che il Napoli si scopra in modo così indecente come nella volata di Ngonge
Sul CorSport. La squadra di Spalletti ha evitato la sconfitta solo perché il giovane del Verona non è a livello della Serie A, ma al centro bisogna coprirsi

Ci Napoli 15/04/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Hellas Verona / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Giovanni Di Lorenzo
Sul Corriere dello Sport Alessandro Barbano si sofferma sul pericolo che ha corso il Napoli sul finire della partita di ieri contro il Verona, al Maradona. Al 91′, il giovane Cyril Ngonge, imbeccato da Verdi, si è involato tutto solo verso la porta di Meret e per fortuna del Napoli ha colpito maldestramente il pallone gettando alle ortiche l’occasione gol che avrebbe dato tre punti ai gialloblu.
“Così il Napoli, dopo aver assediato la porta di Montipò per settanta minuti con scarsa fantasia e incisività, e per altri venti con caparbia irresolutezza, ha evitato di uscire battuto dal Maradona alla vigilia del ritorno di Champions con il Milan. Resta il fatto che la ciabattata di questo giovane carneade, figlio della interessata esterofilia del calcio italiano, dovrebbe essere di lezione. Poiché non è ammissibile per una squadra che punti a traguardi ambiziosi scoprirsi in una maniera così indecente. Intendiamoci, il rischio di perdere il possesso sulla trequarti è una circostanza da mettere in conto. Anzi, male sarebbe rinunciare a tentare di verticalizzare il gioco con i portatori di palla, limitandosi ai più comodi ma inoffensivi passaggi orizzontali o all’indietro, quelli, per intenderci, che hanno in Demme un campione di livello mondiale. Tentare la triangolazione stretta, l’uno contro uno in percussione, è legittimo e, di più, doveroso, se si vogliono scardinare i meschini catenacci del nostro campionato. Ma in mezzo bisogna coprirsi. Altrimenti accade quello che è accaduto già due volte per mano, e piedi, di Brahim Diaz a distanza di dieci giorni. Al netto dell’ingenuità che ha dissuaso Lobotka e Mario Rui dal fermare il fantasista spagnolo con un fallo tattico, non è ammissibile che l’avversario in contropiede possa attraversare indisturbato una prateria deserta, trovando tra sé e la porta solo il baluardo di un centrale, costretto a perdere la sua marcatura per fermarlo. Se il disastro ieri non si è ripetuto, è solo perché la caratura offensiva del giovane Cyril Ngonge è parsa più modesta di quanto la serie A dovrebbe tollerare”.
La nota positiva della partita di ieri, scrive Barbano, è stata il ritorno in campo di Victor Osimhen.
“Con il nigeriano in campo tutti, da Zielinski a Lobotka, da Kvara a Di Lorenzo, cambiano il loro modo di giocare e di pensare il calcio”.