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Stipendi Juve: è Chiellini il giocatore che rischia di più (Corsport)

È lui che ha fatto da tramite tra squadra e società. Per gli altri tutto ruota attorno al concetto di consapevolezza

Stipendi Juve: è Chiellini il giocatore che rischia di più (Corsport)
Db Reggio Emilia 19/05/2021 - finale Coppa Italia / Atalanta-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giorgio Chiellini

La Procura Figc indaga sulle responsabilità dei giocatori della Juve nell’ambito dell’inchiesta sulle due manovre stipendi. Dopo gli interrogatori e l’analisi delle chat interne, la domanda che si fanno in via Campana, scrive il Corriere dello Sport è:

“a che livello è il coinvolgimento dei tesserati che hanno firmato gli accordi privati mai depositati?”.

Il quotidiano sportivo scrive:

“Alcuni lo ritengono alto, con particolare riferimento all’azione di coordinatore dell’ex capitano Chiellini, uno di quelli che rischia di più. «Vi arriverà nei prossimi giorni un foglio che vale tutto e niente» scriveva ai compagni, illustrando l’accordo. E gli altri? Sapevano che firmando quei fogli avrebbero forse messo in discesa un’operazione considerata «fraudolenta» dagli inquirenti, nata con l’obiettivo di aggiustare le perdite relative alle stagioni 2019-20 e 2020-21?”.

Tra lunedì e martedì arriverà la risposta, intanto, scrive il CorSport, anche ieri sono proseguiti gli interrogatori.

“Hanno tutti firmato con agenti e avvocati al seguito, e questo è un punto a favore di chi li vorrebbe deferiti (e portati in tribunale) al pari degli indagati. Eppure la vicenda ruota proprio attorno al concetto di consapevolezza. Se l’operazione fosse legittima, allora il problema neppure si porrebbe. Se invece la manovra fosse andata oltre il limite del consentito, con tanto di date degli accordi modificate per spostare ingenti somme di denaro da un esercizio all’altro, allora Rabiot, Szczesny, Bonucci, Cuadrado, ma anche calciatori non più in rosa come Arthur, McKennie, Bentancur, Bernardeschi, finirebbero sul banco degli imputati insieme ad Agnelli, Paratici e agli altri dirigenti”.

Se dovesse essere provata la consapevolezza dei calciatori, questi rischierebbero almeno un mese di squalifica.

“L’eventuale consapevolezza dei calciatori sarebbe punita dal 31,8, e cioè con una squalifica di durata non inferiore a un mese”.

Per la Gazzetta dello Sport, invece, i calciatori della Juve non rischiano nulla.

“In linea teorica, e a una prima lettura del Codice, questi documenti avrebbero potuto portare a stabilire anche la responsabilità dei calciatori, con il rischio di almeno un mese di squalifica. Tuttavia, nello scambio di mail fra i dirigenti della Juve di allora e gli agenti dei calciatori, la procura federale ha evidentemente ritenuto non sufficiente il livello di consapevolezza del comportamento tenuto dai giocatori e quindi la loro responsabilità diretta e acclarata nella violazione regolamentare. Al contrario della posizione degli agenti protagonisti della confusa trattativa sulle «rinunce».

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