Spalletti: «I tifosi violenti devono stare fuori dal calcio»
In conferenza: «Per noi è un traguardo che vale molto perché non è una traguardo facile. Se nella storia del Napoli non ci siamo mai riusciti vale la storia»

Db Reggio Emilia 17/02/2023 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti
L’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza dopo la vittoria contro l’Eintracht che qualifica gli azzurri per i quarti di Champions
Quanto vale questa qualificazione?
«Non lo so, per noi vale molto perché non è una traguardo facile. Se nella storia del Napoli non ci siamo mai riusciti che vale la storia. Il fatto che nessuno ci sia riuscito e grandi calciatori ci sono passati da qui, ha quel valore lì»
Il Napoli è superiore?
«Parlare di superiorità mi costa fatica. Bisogna saper usare bene il tempo dello correre della partita e la squadra anche stasera è stata brava a cambiare atteggiamento perché Glasner aveva messo in campo la squadra in maniera diversa per cui questo fatto di essere sorpresi ma si non concedere niente e poi andarsi a ritagliare gli spazi per creare problemi e nel secondo tempo guadagnare la partita significa che la squadra non ha mai perso la testa»
Tutte queste squadre italiane qualificate significa che il calcio italiano vale?
«Il mio pensiero sulla potenzialità del nostro calcio è chiaro, poi è chiaro che si guarda solo il risultato, se si avesse la profondità di andare a vedere nelle storie del nostro calcio ce ne sono tantissime da poter raccontare e questo è stato sottolineato anche da questo risultato del calcio italiano»
Si darebbe mai aspettato questa traiettoria della sua carriera?
«Non mi sarei aspettata ritrovarsi a 18 punti dalla seconda in camminato, però per come è stata iniziata questa competizione è chiaro che diventa problematico ripetere sempre queste prestazioni, però la squadra ci è riuscita per cui si deve prendere atto di quello che riesce a fare per cui bisogna farle i complimenti e mettersi tranquilli a lavorare con umiltà perché non dobbiamo diventare presuntuosi. È chiaro che i complimenti ci fanno piacere, soprattuto di grandi allenatori, ma un po’ sono per buttare addosso l’attenzione e scrollarsela loro, perché c’è un valore che si deve dare agli investimenti fatti. Per cui diventa un gioco che esiste nel calcio. A Napoli sono tutti svegli e si sa che funziona così e allora li facciamo anche noi impacchettati bene»
Osimhen
«È un calciatore di livello mondiale, un grandissimo calciatore di livello mondiale. È uno che ha ancora molte potenzialità inespresse per cui ci fa piacere, come nelle ultime due partite, oltre a fare gol va a pulire certe situazioni quando gli avversari ci saltano addosso»
Quanto è stato doloro vedere quelle scene per la città?
«Quando si è parlato di vengono e non vengono, non si è parlato di essere uniti contro la violenza, non ci sono solo quelli della squadra avversari ma si riuniscono tutti quelli che vogliono fare casino. Non ci fanno entrare, quell’ironia… ma chi fa casino non deve usare il calcio, quello di buono c’era sul campo e le tribune, non bisogna andare fuori a cercare altre cose, ma festeggiare per il traguardo storico. Questi calciatori hanno fatto un qualcosa di storico, che vanno oltre i contratti, che servono a vestire la maglia in lunghezza, ma queste partite ad averla sempre addosso per la vita. I tifosi devono essere di quel livello lì. Anche mio figlio sull’aereo ha incontrato tutti napoletani che cantavano, questa è Napoli, non quel casino lì»