ilNapolista

Da ora in poi il Napoli e Spalletti dovranno proteggere la squadra dalle pressioni ambientali (CorSport)

Se Napoli vuole sentirsi una città da primato, deve condividere l’appello di Spalletti e resistere alla tentazione di cedere alle provocazioni

Da ora in poi il Napoli e Spalletti dovranno proteggere la squadra dalle pressioni ambientali (CorSport)
Napoli's Italian coach Luciano Spallett gestures during a training session at SSC Napoli training Center in Castel Volturno, near Naples on March 14, 2023, on the eve of the UEFA Champions League football match Napoli vs Eintracht Frankfurt. (Photo by Tiziana FABI / AFP)

Il prossimo compito del Napoli come club e del suo allenatore, Luciano Spalletti, sarà quello di proteggere la squadra dalle pressioni ambientali e di predicare umiltà. Lo scrive Alessandro Barbano sul Corriere dello Sport. Spalletti ne sembra assolutamente e pienamente consapevole.

“Proteggere il Napoli dalle pressioni ambientali e predicare umiltà è, da questo momento in poi, il compito più gravoso del tecnico e della società. Ma nelle storie di successo c’è una microfisica che chiama alla responsabilità tutti gli anelli di una stessa filiera, fino ai tifosi, ai quali ieri Spalletti ha rivolto un monito decisivo. Nessuna rivalità, dentro e fuori il rettangolo di gioco, conta più della concentrazione verso l’obiettivo. Vale per i protagonisti in campo come per chi ama questa squadra. Vale per la classifica dei cannonieri, come per la sfida delle bandiere. Un campione si vede dal coraggio, dall’altruismo e della fantasia, racconta una canzone che ha fatto la storia. Ma anche dalla capacità di non cedere alle provocazioni. Se Napoli vuol sentirsi una città da primato, deve condividere questo appello”.

Ieri Luciano Spalletti, parlando nel post partita di Napoli-Eintracht 3-0 ai microfoni di Prime Video, ha rivolto un appello ai tifosi:

«Siccome abbiamo raggiunto un traguardo storico, non andiamo a rovinarlo in giro per la città, cerchiamo di essere del livello del traguardo che abbiamo raggiunto lasciando da parte qualsiasi tipo di provocazione ci possano mettere davanti».

E in conferenza stampa ha ribadito il concetto, parlando anche dell’invasione degli ultras tedeschi a Napoli.

«Quando si è parlato di vengono e non vengono, non si è parlato di essere uniti contro la violenza, non ci sono solo quelli della squadra avversari ma si riuniscono tutti quelli che vogliono fare casino. Non ci fanno entrare, quell’ironia… ma chi fa casino non deve usare il calcio, quello di buono c’era sul campo e le tribune, non bisogna andare fuori a cercare altre cose, ma festeggiare per il traguardo storico. Questi calciatori hanno fatto un qualcosa di storico, che vanno oltre i contratti, che servono a vestire la maglia in lunghezza, ma queste partite ad averla sempre addosso per la vita. I tifosi devono essere di quel livello lì. Anche mio figlio sull’aereo ha incontrato tutti napoletani che cantavano, questa è Napoli, non quel casino lì».

ilnapolista © riproduzione riservata