Ha due facce, è irregolare. Dietro le cifre lusinghiere diffonde una forma di febbrilità e i difensori se ne accorgono

Come si presenterà Gigio Donnarumma all’appuntamento di Champions League? Quale dei suoi due volti mostrerà il portiere italiano ad un anno dal fallimento contro il Real Madrid? Se lo chiede L’Equipe.
“I tifosi del Psg avanzano verso questo ritorno degli ottavi di finale senza sapere quale volto mostrerà, mercoledì sera, Gianluigi Donnarumma. Sarà quello sgargiante visto la scorsa stagione contro Manchester City (2-0, 28 settembre 2021) e Lipsia (2-2, 3 novembre 2021), o anche contro Brest (1-0, 10 settembre), Rennes (0-1, 15 gennaio) e Marsiglia (3-0, 26 febbraio) in questa stagione? O quello, molto più scuro, che ha esibito contro Tolosa (2-1, 4 febbraio), Lens (1-3, 1 gennaio) o Nantes (4-2, 4 marzo) nelle ultime settimane?”.
Il dubbio esiste, si percepisce, scrive il quotidiano francese. Perché Donnarumma, arrivato nel luglio 2021 “coronato dallo status di fenomeno“, continua ad alimentare le discussioni sul suo rendimento.
Non vive più con la presenza ingombrante di Navas a fargli ombra, eppure resta una situazione paradossale.
“L’ombra di Keylor Navas è scomparsa da qualche settimana. Ora resta un’impressione inquietante, tenace e… paradossale. Dietro le cifre lusinghiere, “Donna” diffonde una forma di febbrilità. Come se l’ex giocatore del Milan non fosse riuscito, all’età di 24 anni, a diventare quello che ci si aspettava da lui: un portiere affidabile, capace di portare Parigi nei grandi appuntamenti”.
L’Equipe raccoglie le dichiarazioni dell’ex allenatore dei portieri del Chelsea, Christophe Lollichon.
«Ho pensato che con la partenza di Navas, ci sarebbe stato un aumento della sua fiducia. Tuttavia, non riesco ancora a trovare il Donnarumma dell’Europeo. Peggio ancora: penso che sia regredito. Ciò che mi infastidisce particolarmente è la sua lettura del gioco: basa sempre tutto sulla reazione, mai sull’anticipazione. Con i piedi non riesce a realizzare cose semplici. E i suoi difensori lo sanno».
Lollichon continua:
«Ha un’apertura alare eccezionale, ma non è mai stato un portiere iper-esplosivo. Sulle palle vicino ai suoi pali sembra essere nei guai. Dà l’impressione di avere difficoltà a organizzarsi a causa della sua altezza. Ha molta esperienza, ma ancora da imparare. Ciò che noto è la sua personalità: è uno che, dopo un errore, dimentica subito. Questa è una cosa positiva».