Marotta ha voluto mettere Inzaghi e la squadra di fronte alle proprie responsabilità (CorSport)
La Gazzetta: "il suo è stato un avvertimento bello rotondo, una tirata d'orecchie". La Champions è vitale, non sono ammesse altre distrazioni

Db Milano 16/02/2022 - Champions League / Inter-Liverpool / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta
Ieri l’amministratore dell’Inter, Beppe Marotta, ha parlato pubblicamente a nome della dirigenza del club. Un intervento che era stato annunciato già la mattina dai quotidiani. Il suo messaggio, scrive il Corriere dello Sport, è stato chiaro: ha voluto richiamare all’ordine e alla propria responsabilità sia l’allenatore che la squadra.
“Inzaghi, innanzitutto. Ma anche i giocatori. Tocca a loro trovare il modo per risolvere i problemi di questa Inter:
ovvero discontinuità di prestazioni e i punti persi con le piccole. Il messaggio di Marotta, intervenuto davanti alle telecamere di Sky, è stato forte e chiaro”.
“L’intento di Marotta è chiaro: mettere il gruppo davanti alle proprie responsabilità, allo scopo di provocare una reazione. L’allarme, chiaramente, suona in vista della prossima stagione, visto che per l’Inter è vitale partecipare alla Champions. Insomma, conta di più arrivare tra i primi quattro in campionato che andare oltre il Porto o rivincere la Coppa Italia”.
Se l’obiettivo Champions non dovesse essere raggiunto, il primo a pagare sarebbe Inzaghi.
“Quello che non ha detto è che, inevitabilmente, ci saranno conseguenze se quel traguardo non dovesse essere tagliato. Inzaghi sarebbe il principale colpevole. E pagherebbe pure il fatto di non avere vinto lo scudetto l’anno
scorso, oltre ad essere finito troppo presto fuori da giochi in questo torneo”.
Anche la Gazzetta dello Sport legge il messaggio di Marotta allo stesso modo.
“Oltre la cortina fumogena delle tante parole rimane un avviso. Un avvertimento bello rotondo. Una tirata di orecchie, come normale in casi come questi. Ieri, il giorno dopo la fatal Bologna, l’Inter è scesa in campo pubblicamente e con teatralità per chiedere all’allenatore e alla squadra uno scatto in avanti. Una vera scossa per evitare cattive sorprese a fine stagione e invertire una tendenza preoccupante in A”.
“L’inversione di tendenza deve passare dalla panchina, certo, ma pure dai giocatori chiamati a prestazioni da Inter, anche quando i riflettori non sono così abbaglianti come contro il Porto”.