Il caso Napoli dimostra che servono i bravi dirigenti per scovare i giocatori (CorSera)

Se la Juventus ha dilapidato il predominio tecnico e sportivo non è colpa né dei magistrati né della stampa né dell'Uefa e neppure degli allenatori 

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As Frosinone 10/01/2016 - campionato di calcio serie A / Frosinone-Napoli / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Cristiano Giuntoli-Aurelio De Laurentiis

Il caso Napoli dimostra che servono i bravi dirigenti per scovare i giocatori (CorSera)

Il Corriere della Sera dedica un pezzo all’importanza degli allenatori, spesso più bravi dei dirigenti di un club. Il discorso parte da Ancelotti, che ha vinto con il Real il Mondiale per club. Il tecnico emiliano è capace di “andare sempre oltre le etichette, mettendo il calcio al centro di tutto”.

“Una cosa che nel loro piccolo sono capaci di fare anche i colleghi più esperti come Allegri, Gasperini, Spalletti, Sarri, Pioli o Conte e quelli più giovani, come Inzaghi o De Zerbi, a testimonianza che la scuola italiana è in salute ed è sempre quotata all’estero”.

Se nessuna squadra italiana vince la Champions dal 2010 e se gli attaccanti non incidono, non è colpa degli allenatori, ma dei dirigenti, scrive il quotidiano. Lo dimostra il caso Napoli, con il mercato fatto in estate, che ha portato la squadra di Spalletti, Giuntoli e De Laurentiis ad essere la prima in classifica con netto distacco rispetto alle altre, quando qualche mese fa nessuno la inseriva nella griglia delle vincenti.

“Se l’Italia non conquista una Champions dal 2010 o se non ci sono attaccanti italiani che incidono, non è colpa degli allenatori, di cui tanto ci piace discutere. Servono i giocatori e quindi servono i dirigenti bravi che li vanno a scovare, come dimostra bene il caso del Napoli: nelle griglie di partenza era difficile trovare la squadra di Spalletti fra le prime quattro. Ma il calcio corre veloce, batte i luoghi comuni, magari ne costruisce altri, destinati a durare pochi mesi. Restano gli uomini, le professionalità, le competenze, come ricordano a loro modo anche le intercettazioni sul caso Juve: se la società bianconera ha dilapidato una posizione di dominio tecnico e sportivo senza precedenti, non è colpa della magistratura, della stampa o della Uefa. E tanto meno degli allenatori”.

 

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