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Brambati: «Maradona non lo potevi marcare neanche con tre Micoren»

Alle Iene: «C’era anche un altro preparato che ci davano, che si chiamava Anemina, era una pasticca che aumentava i riflessi. E poi tutte quelle flebo la sera prima delle partita»

Brambati: «Maradona non lo potevi marcare neanche con tre Micoren»

“Le Iene”, in un0intervista che andrà in onda nella puntata di domani sera, hanno parlato di doping e della possibile correzione con le morti di alcuni calciatori, come Gianluca Vialli, con Zeman, ma anche con l’ex calciatore di serie A Massimo Brambati, che già alcuni giorni fa aveva parlato del Micoren, «Ho timore anch’io, vent’anni fa lo dissi e mi arrivò una lettera della Figc che mi minacciava. Io, in una società di cui non faccio il nome, prendevo prima ella partita il Micoren come se fossero caramelle. All’epoca non era proibito, dopo qualche anno è diventato proibitissimo. Prendevo anche l’Anemina, una sostanza non dopante, ma ne avvertivo l’effetto. Non sentivo la fatica, avevo i battiti accelerati e una maggiore prontezza di riflessi».

Questa l’intervista

Di cosa hai paura? 

«Che ci sia correlazione tra quello che ho preso negli anni 80 e quello che è successo ultimamente»

Quando tu giocavi, che farmaci ti hanno dato? 

«Il Micoren era un farmaco e lo prendevo praticamente tutte le domeniche. Ti aumentava la capacità polmonare. Qualche anno dopo è risultato proibitissimo ed è risultato doping»

Come te lo davano?

«Era una pillola che tu prendevi e ingoiavi mezz’ora prima della partita nello spogliatoio senza nasconderti. Te la dava il dottore, sapevi che la tua performance probabilmente sarebbe migliorata»

Tu e i tuoi compagni chiedevate al dottore cosa vi stesse dando? 

«No, ti dico la verità. Tieni presente, comunque, io avevo 19-20 anni e non facevi neanche troppe domande»

 Che effetti ti dava il Micoren? 

«Sostanzialmente ti dava più capacità polmonare»

Cera una differenza tra partite giocate col Micoren e partite senza?

«Io direi di sì»

Finita la partita, invece, sentivi gli effetti negativi?

«Diciamo di sì. Ho spaventato anche mio padre una volta, dopo una partita. Quel giorno marcavo Maradona. E quando sono andato al bar a bere una cosa con lui, non riuscivo a tenere in mano la tazza perché tutto il liquido fuoriusciva, mi tremava la mano. Avevo l’occhio abbastanza vitreo e mio padre si accorse, mi chiese, però io non ebbi il coraggio di dire la veritàdiciamo»

Il Micoren ti aiutò a marcare Maradona? 

«Maradona non lo potevi marcare neanche con tre Micoren. Però c’era anche un altro preparato che ci davano, che si chiamava Anemina, era una pasticca che aumentava i riflessi»

Tu hai usato questa immagine che «vi davano il Micoren come fossero caramelle»

«Sì, perché sembravano delle Zigulì e io ne ho prese tante. È per questo che sono molto preoccupato, in funzione del fatto che ci possa essere una correlazione con queste medicine e tutte le cose che sono successe agli ex calciatori più avanti negli anni. Con Gianluca Vialli ho partecipato al Mondiale militare, quando vedi qualcuno con cui hai condiviso qualcosa morire ti vengono in mente queste cose. Mi preoccupano anche tutte le flebo che ho fatto prima delle partite, io non so esattamente cosa ci potesse essere, se non che mi dicevano che c’erano degli zuccheri o che c’era questa corteccia surrenale, bandita successivamente»

Queste flebo quand’è che le facevate? 

«O la sera prima della partita in albergo, o la mattina stessa della gara. E siccome ne ho fatte parecchie sono sicuramente molto preoccupato. C’erano delle condizioni ambientali molto particolari: 100% di umidità30 gradi, ti aiutavano a far sì che tu potessi ritornare a essere performante nel più breve tempo possibile»

E queste flebo che effetti ti davano? 

«Era un effetto molto strano, ricordo che fino alle 5, alle 6 del mattino guardavo il soffitto perché non riuscivo a prendere sonno»

L’ex giocatore racconta anche di quando ha provato a parlare pubblicamente del contenuto di quelle flebo.

«Mi è stato un po’ consigliato di tacere e di non parlarne più, di non dare seguito alla cosa»

Da chi ti è stato consigliato?

«Dalla Federazione Italiana Gioco Calcio. Mi mandarono una lettera, diffidandomi a parlare ancora di queste situazioni, altrimenti avrebbero preso dei provvedimentiMa la pelle è mia e vorrei che qualcuno mi venisse a dire che non c’è nessuna correlazione tra quello che abbiamo preso e alcune malattie che si verificano spesso sui calciatori»

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