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Anche l’Inter avrà il suo stadio. E non sarà il Meazza (Gazzetta)

Individuata già l’area e stretto l’accordo con i proprietari. Zhang ha sentito Singer che gli ha ribadito di essere favorevole a rifare insieme San Siro

Anche l’Inter avrà il suo stadio. E non sarà il Meazza (Gazzetta)
Db Monaco (Germania) 01/11/2022 - Champions League / Bayern Monaco-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Steven Zhang

“Anche l’Inter avrà il suo stadio. E non sarà il Meazza”.

Lo scrive la Gazzetta dello Sport. L’Inter sta lavorando ad un progetto da sola su un’area già individuata e bloccata, che per ora resta top secret.

“C’è già un’area individuata, all’interno del comune di Milano. Di più: si tratta di un terreno privato e la società nerazzurra ha in essere un accordo blindato con l’imprenditore proprietario della zona. La location è top secret, ma non passerà molto tempo perché le carte vengano svelate”.

L’Inter vuole prima la certezza che non si possa davvero procedere su San Siro. Zhang avrebbe parlato al telefono con Gordon Singer che gli avrebbe confermato l’idea del Milan di insistere su uno stadio condiviso. La Gazzetta scrive che l’indiscrezione trapela proprio dalla società di viale della Liberazione.

“Ma l’Inter, dopo aver appreso in forma indiretta dell’orientamento di Gerry Cardinale sul tema, fa sapere di un nuovo contatto diretto negli ultimi giorni tra Zhang e Gordon Singer. Una telefonata nello specifico, in cui – sempre
stando alla ricostruzione nerazzurra – Singer ha confermato al presidente interista l’orientamento di andare avanti su San Siro. Come se, dal canto suo, nulla fosse cambiato rispetto a prima. E come se, all’interno della società rossonera, l’indirizzo non fosse unico e ci fosse al contrario grande confusione sulla vicenda”.

Inter e Milan sono profondamente distanti, scrive la Gazzetta.

“Di sicuro, denota ormai una distanza enorme tra le due società di Milano sul tema stadio. Di più: una totale incomunicabilità e, da parte del club nerazzurro, anche la delusione e l’irritazione per il comportamento di Cardinale, che prima – è storia del settembre scorso, durante il derby di campionato – avrebbe garantito di persona a Zhang un colloquio sul tema stadio nel giro di un mese. Colloquio che non c’è mai stato, a fronte invece di una comunicazione molto attiva del proprietario di RedBird sulla scelta di mollare San Siro“.

Ecco perché l’Inter si è mossa in autonomia.

“Resta sulla pelle la sensazione di due società con rapporti ai minimi termini, al netto del colloquio Zhang-Singer sopra raccontato. L’Inter ha vissuto le mosse e la comunicazione di Cardinale degli ultimi tempi come un vero e proprio sgarbo istituzionale”.

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