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Mourinho su Osimhen: «Top, ma sta sempre per terra. Se va in Inghilterra lo ammazzano»

Il tecnico della Roma a Dazn ha parlato anche dell’attaccante del Napoli e del suo atteggiamento in campo

Mourinho su Osimhen: «Top, ma sta sempre per terra. Se va in Inghilterra lo ammazzano»
AS Roma's Portuguese coach Jose Mourinho (L) shakes the hand of Napoli's Nigerian forward Victor Osimhen during the Italian Serie A football match between Napoli and AS Roma at the Diego-Maradona Stadium in Naples on January 29, 2023. (Photo by Andreas SOLARO / AFP)

Il tecnico della Roma, Josè Mourinho parlando ai microfoni di Dazn, dopo la sconfitta rimediata col Napoli al Maradona, ha parlato della partita e anche di Osimhen

«Lorenzo sono due settimane che non si allena con la squadra, si è allenato solo ieri e l’allenamento del sabato non è intenso. Ha fatto sacrifici per giocare, non era al top della condizione, era poco in forma, però avevo preparato la partita così, ho detto sempre che la nostra squadra con una partita a settimana è una squadra che può essere molto brava come oggi. Il fatto è che giocare così 2-3 volte a settimana è più difficile. Abbiamo pensato che il Napoli faceva fatica ad essere pressato e abbiamo preso dei rischi, i giocatori lo hanno accettato bene. Matic ha giocato molto bene, Mancini ha giocato in posizione di terzino destro, mai centralmente, ha fatto molto bene con Kvara, lo stesso Smalling con Osimhen, che è un giocatore tremendo e top, ma sta sempre per terra. Se un giorno va in Inghilterra deve cambiare, perché lì lo ammazzano, qua in Italia si accetta quell’atteggiamento. Con le qualità che abbiamo noi abbiamo giocato molto bene. Ho detto ai giocatori di dimenticare la sconfitta e alimentare l’anima del modo in cui abbiamo giocato, guardare la classifica e il calendario, pensare che possiamo fare bene, ora arrivano le difficoltà, cioè le 3 partite a settimana, però oggi esco di qua che se guardo il modo in cui giocavamo in questi stadi l’anno scorso i risultati della Roma sembrava che c’era un blocco tattico e mentale, adesso arriviamo a San Siro, a Torino, qui e giochiamo così questo per me è un orgoglio però ovviamente zero punti».

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