Il sindacato di polizia: «Abbiamo chiesto partite a porte chiuse, la violenza si combatte con fermezza»

Felice Romano a TgCom: «Inaccettabile che per colpa degli ultras la Polizia venga sottratta ai suoi compiti verso la collettività e alla lotta al crimine»

Scontri tifosi roma ultras polizia

Il segretario generale del Sindacato Unitario Lavoratori Polizia, Felice Romano, ha rilasciato alcune dichiarazioni a TgCom in merito agli scontri tra ultras del Napoli e della Roma sull’autostrada A1. Romano ha detto di aver chiesto di effettuare partite a porte chiuse.

«Il problema va analizzato a monte. In questo Paese si accetta troppo facilmente l’idea che gli stadi siano arene dove le frange violente del tifo vivono una sorta di zona franca e possono anche darsi appuntamento a distanza per inscenare follie come quella vista a Badia al Pino che è l’ultima in ordine di tempo e non l’unica. Ora non si può più accettare che la Polizia per questo venga sottratta ai suoi compiti di sicurezza alla collettività e di lotta al crimine. La violenza si combatte con fermezza. Abbiamo chiesto al ministro di valutare se ripristinare vecchie misure già esistenti, fino anche alle partite a porte chiuse. Il daspo ha il suo valore, ma evidentemente non è sufficiente a fermare questa follia, mettendo a rischio la sicurezza di gente che ha tutto il diritto di mettersi, per esempio, in autostrada a viaggiare senza correre il rischio di vivere quel che è successo domenica. In questo Paese c’è un problema di credibilità dell’autorevolezza delle Istituzioni: chi delinque non percepisce l’intervento delle Forze di polizia come un’azione immediata e concreta. Purtroppo c’è voluto l’omicidio del collega Raciti a Catania per capire che non si trattava più di gestire manifestazioni sportive, ma qualcosa di molto diverso».

Intanto, oggi, il ministro Piantedosi incontrerà Casini e Gravina per discutere le nuove misure. Si va verso una stretta alle trasferte, scrive il Corriere dello Sport. Il provvedimento dovrebbe riguardare solo Napoli e Roma.

La stretta sulle trasferte è dietro l’angolo, ma non per tutti i club. Nei corridoi del Viminale, ieri, l’ala più oltranzista parlava di fermare i prossimi viaggi di romanisti (residenti nel Lazio) e napoletani (residenti in Campania), ma tutto è ancora da decidere. Piantedosi, comunque, chiederà ai rappresentanti di Figc e Serie A un segnale concreto, oltre a concordare con loro una serie di iniziative volte alla prevenzione e alla sensibilizzazione dei giovani sulle tematiche del tifo sano. Perché è vero che gli incidenti ormai avvengono fuori dagli stadi, ma è altrettanto facile evidenziare come la gente faccia a botte (con tanto di coltelli e spranghe) ancora in nome e per conto del pallone. Gravina non porterà sul tavolo istituzionale delle proposte. È stato lui, lunedì mattina in un colloquio telefonico, a chiedere al ministro un confronto dal vivo, ma si metterà soprattutto all’ascolto con la massima disponibilità, aggiornando il responsabile del dicastero circa l’impegno della sua federazione per contrastare gli eccessi comportamentali dei supporter”.

Correlate