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Spalletti: «Mihajlovic detestava le maschere, ti diceva sempre come la pensava»

A Sky Sport: «Ogni volta che calciava le punizioni mi andavo a nascondere dietro alla panchina. Il ritiro in Turchia è stato l’ideale per il Napoli»

Spalletti: «Mihajlovic detestava le maschere, ti diceva sempre come la pensava»
Torino 07/05/2022 - campionato di calcio serie A / Torino-Napoli / foto Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Spalletti ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport prima dell’amichevole con il Villarreal in programma questa sera alle 20:30 al Maradona.

L’allenatore del Napoli è stato interrogato sulla condizione della squadra dopo il ritiro in Turchia:

«I calciatori hanno svolto un break di campionato e di lavoro nella maniera corretta – le parole dell’allenatore del Napoli – La società ha organizzato benissimo questo ritiro, in un luogo perfetto per noi. Mi sembrano abbastanza in condizione, giocare partite di livello ci serve a prepararci ancora di più per inizio del campionato. Sono convinto che offriranno una buona prestazione a tutti i nostri tifosi che ci staranno vicini. Siamo già un po’ dentro quelle che saranno le grandi sfide che giocheremo quando ripartirà il campionato ma c’è da fare bene queste partite per farci trovare forti nella testa e nei comportamenti. Stasera per noi sarà una partita vera, importante come lo sono state quelle due precedenti che abbiamo giocato in Turchia».

Spalletti ha poi espresso un pensiero per la scomparsa di Sinisa Mihajlović:

«E’ un momento tristissimo per il calcio, Sinisa è stato un avversario leale, sempre. Ogni volta che l’ho avuto davanti sia da calciatore che da allenatore ti dava sempre il grande vantaggio di farti subito sapere in che modo chiaro e trasparente la pensasse sulle persone e sulle circostanze che aveva davanti. Detestava le maschere, non ha mai voluto indossare maschere né da giocatore né da allenatore, ancora meno durante la sua malattia. Ci ha insegnato a non abbassare mai lo sguardo durante le difficoltà in campo e fuori. Tutti quelli che hanno avuto a che fare con lui ne sono usciti rafforzati nel proprio carattere perché ti trasferiva subito le sue qualità di uomo forte. Tra di noi ci sono sempre stati grandi abbracci, sguardi, partite. Una volta durante un Lazio-Samp ci ha fatto tre gol su tre calci piazzati dal limite, ogni volta che tirava in porta sulle punizioni mi andavo a nascondere dietro alla panchina perché era impossibile vedere quella che era la sua precisione e la sua potenza. Ricordo l’ultima volta a Bologna, siamo entrati insieme in campo, mi ha espresso la sua simpatia per la squadra e la città e per la possibilità di andare a lottare per grandi traguardi. Per noi sarà un grandissimo vantaggio avere il suo supporto, magari seduto vicino a Maradona a vedere insieme le partite».

 

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