Sinner: «Non ho mai avuto paura della fatica e del lavoro»
Alla Gazzetta dopo le tre settimane di preparazione invernale. Poi il Natale in famiglia: «Non è stato male concedersi qualche cena golosa»

2022 Londra (Inghilterra) - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Jannik Sinner ONLY ITALY
La Gazzetta fa con Sinner il punto sull’anno che verrà. Per L’Equipe Sinner è stata la delusione numero 1 del 2022. Dove ha raggiunto i quarti di finale a Melbourne, Wimbledon e a New York dove ha perso con Alcaraz (da lui battuto due volte, una a Wimbledon) dopo aver avuto un match-point. Quella partita è stata definita dall’Atp come la più bella della stagione.
Sinner, fermo dal primo turno di Parigi Bercy per un infortunio alla mano destra che lo ha costretto a saltare anche le finali di Davis, ha lavorato molto duramente sia sulla parte atletica che su quella tecnica nelle tre settimane di preparazione invernale, tra Montecarlo e Alicante sotto gli occhi di Simone Vagnozzi e di Darren Cahill, il supercoach australiano entrato nello staff poco prima del torneo di Wimbledon:
«È stato un lavoro duro, ma è l’unica cosa che conta in questo momento. Non ho mai avuto paura della fatica e del lavoro, è un atteggiamento che ho imparato dalla mia famiglia. Farò di tutto per continuare così e raggiungere tutti gli obiettivi che mi sono posto insieme al team».
La famiglia resta un punto di riferimento fondamentale, così come la natura che lo rimette in pace col mondo e lo ricarica delle migliori energie: «È stato molto importante trascorrere il Natale con i miei genitori, con mio fratello. Vedere gli amici, riconnettermi con le radici. E non è stato male nemmeno concedersi qualche cena golosa dopo aver faticato tanto nella off season…».