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Portanova, lo stupro e la strana idea di garantismo che hanno il Genoa e il calcio italiano

Nel Regno Unito, patria del garantismo, il City ha sospeso Mendy accusato di stupro. Da noi tutti tacciono, ciascuno si gira dall’altra parte

Portanova, lo stupro e la strana idea di garantismo che hanno il Genoa e il calcio italiano
Mg Genova 18/10/2022 - Coppa Italia / Genoa-Spal / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Alessandro Murgia-Manolo Portanova

Manolo Portanova è un calciatore del Genoa che è stato condannato, CONDANNATO, in primo grado per stupro. Sei anni di carcere col rito abbreviato. Quindi, non parliamo più di indagini, di avvisi di garanzia, parliamo di condanna. I gradi di giudizio sono tre ma uno è arrivato a compimento. E a oggi per lo Stato italiano Portanova è ritenuto colpevole di stupro.

Ciononostante attorno alla vicenda Portanova si sta alimentando un curioso dibattito che dovrebbe avere le sue radici nel garantismo concetto che a noi sembra abbia subito una profonda distorsione. Dal momento della condanna, il Genoa non avverte l’esigenza di comunicare nulla. Nulla. Repubblica riporta la verità, ossia l’imbarazzo del club, ma di ufficiale non c’è nulla. Il presidente Zangrillo addirittura rivendica il diritto a non commentare: «Sono il presidente di una società sportiva». E allora? 

Il Genoa avrebbe voluto portare Portanova in panchina, come se nulla fosse. Non lo ha fatto soltanto perché sui social si è levata l’indignazione di un bel po’ di commentatori.

Il tema è: ci sono altri due gradi di giudizio e il giocatore – se poi dovesse essere assolto – potrebbe rivalersi nei confronti del club. Facciamo notare che nel Regno Unito – che in fatto di garantismo non hanno nulla da imparare da noi – per una vicenda simile il Manchester City ha sospeso Mendy per le accuse di violenza sessuale. E lo ha sospeso ancor prima che iniziasse il processo.

Dal mondo istituzionale del calcio ovviamente arriva un silenzio irreale. Non che siamo sorpresi. Ma forse sarebbe il caso che qualcuno prendesse posizione. Non con frasi modello giardiniere Chance. Anche con provvedimenti sospensivi. L’altro giorno il ministro Abodi disse che era arrivato il momento di assumersi le responsabilità. È arrivato anche il momento di dimostrarlo. Argomentando, spiegando la posizione presa. Di certo non con il tradizionale pavido silenzio.

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