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Per Gianni Brera, Sconcerti era il Navarro. Un ricovero per il suo rene

Il Corsera: “Eravamo un po’ in ansia perché a inizio Mondiale lo avevamo sentito stanco. Poi giovedì si era ripreso, aspettavamo il suo pezzo”

Per Gianni Brera, Sconcerti era il Navarro. Un ricovero per il suo rene
Db Milano 28/07/2014 - presentazione calendari serie A stagione 2014-2015 / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Mario Sconcerti

Il ricordo di Mario Sconcerti ovviamente anche sul Corriere della Sera (oltre a quello di Repubblica) firmato da Daniele Dallera.

Quanto a giornalismo, materia complessa, lui era un numero 10, alla Rivera, alla Platini, nel caso di Mario forse è più appropriato citare Giancarlo Antognoni, fiorentino come il «Navarro», così Gianni Brera, il più grande di tutti, aveva battezzato il giovane Mario Sconcerti. Brera aveva capito subito il talento di Sconcerti, capace nella sua generosa carriera di andare oltre calcio e sport, chiamato da Scalfari per guidare le pagine sportive di Repubblica.

Eravamo un po’ in ansia perché a inizio Mondiale lo avevamo sentito stanco, con una voce flebile, sottile, facile capire che non fosse in forma, e il suo ricovero ospedaliero non ci aveva colto di sorpresa.

Ma sapevamo che sarebbe stata una tappa di pianura, per sistemare un po’ di cose, in particolare quel rene che faceva i capricci. E con sollievo giovedì mattina lo avevamo sentito, confortato, la sua voce era tornata quella di prima, forte e chiara: «Daniele mi spiace stare lontano dal giornale e dal Mondiale, guarda che domani mi portano il computer e ho un’idea, per un pezzo…». L’idea era vincente e il pezzo sarebbe stato come sempre importante. Lo attendevamo felici quel pezzo, convinti che il direttore ormai si stesse rimettendo.

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