ilNapolista

Marca si consola con Wenger: «non dobbiamo dare per morto lo stile del calcio spagnolo»

Dopo l’autoflagellazione di questa mattina, Marca riprende le parole del direttore dello sviluppo calcistico della Fifa per consolarsi, ma i dati sono chiari.

Marca si consola con Wenger: «non dobbiamo dare per morto lo stile del calcio spagnolo»
Spain's coach Luis Enrique reacts during the Qatar 2022 World Cup round of 16 football match between Morocco and Spain at the Education City Stadium in Al-Rayyan, west of Doha on December 6, 2022. (Photo by Glyn KIRK / AFP)

Ci pensa Wenger a risollevare il morale della Spagna. Solo questa mattina El Pais si stupiva che la Spagna fosse la prima squadra al Mondiale per possesso palle, mentre tutte le altre che sono andate avanti nel torneo, comprese le finaliste, abbiano tenuto meno il pallone. Ora è Marca a fare eco riportando le parole dell’ex Arsenal

Marca infatti scrive:

Arsene Wenger , direttore dello sviluppo calcistico mondiale della FIFA, ha assicurato che “non darei lo stile tecnico della Spagna per morto” , nonostante in Qatar 2022 abbiano prevalso le squadre che hanno scommesso sul contropiede, e ha predetto che “tornerà” (lo stile spagnolo) per avere successo perché hanno una grande base tecnica. «Il calcio è uno sport tecnico. La qualità tecnica deve continuare a essere sviluppata. Il calcio spagnolo è un esempio di intelligenza collettiva. Stiamo parlando di Messi, il cui attributo principale è l’improvvisazione. Non darei per morto lo stile tecnico della Spagna. In questo torneo la qualità tecnica è necessaria in diverse fasi: devi stare attento, non devi giudicare il suo stile, devi migliorare gli aspetti e il calcio spagnolo tornerà perché ha un’ottima base tecnica».

Però nei numeri mostrati dalla Fifa si evince chiaramente che in questo Mondiale vince chi tiene meno la palla:

Ciò che ha predominato quando si gioca è il blocco centrale , con 37,6 metri di distanza dalla linea difensiva rispetto alla porta, e giocando molto compatto, senza linee avanzate. La difesa ha avuto una linea più avanzata, ma per quanto compatta squadre hanno difeso“.

Dati che la stampa spagnola non riesce a digerire, come abbiamo sottolineato questa mattina:

“El Paìs insiste e ricorda che la Spagna ha il primato della classifica del possesso palla (che è un po’ come avere il primato degli starnuti): La Spagna, con una media del 77,02%, guida la classifica del possesso (dati Opta). Seguono Inghilterra (63,58%) e Portogallo (60,77%). L’Argentina è settima con il 57,98% e la Francia, 14esima con il 52,50%. E la grande sorpresa del campionato, il Marocco (35,91%) ha fatto più possesso palla solo del Giappone e del Costa Rica.

L’autoflagellazione prosegue:

Nessuno ha fatto tanti passaggi quanto Rodri (684 in quattro partite). È seguito da: Brozovic (525-6), Otamendi (501-6) e De Paolo (472-6). Laporte è nono in questa classifica (435-3) e Pedri, decimo (430-4). Sorprendente – scrive sempre El Paìs – che il primo francese, il madridista Tchouameni, sia sotto gli spagnoli con solo 398 tocchi. È bello avere la palla, ma non come un tifoso. (…) Il possesso palla non è proporzionale al numero di tiri in porta. La Spagna ha effettuato 49 tiri in quattro partite, tre in meno del Marocco in sei. L’Inghilterra, seconda in possesso, ha tirato accusato contro la porta avversaria 63 volte in cinque partite e il Portogallo 66 in cinque partite.”

 

ilnapolista © riproduzione riservata