ilNapolista

La Serie A ha quasi vinto la battaglia sulle tasse (grazie a Lotito)

È spuntato l’emendamento: l’evasore trionfa sempre. Spalmate in 60 rate a interessi zero. Tutti i partiti d’accordo. Lotito: «Non è un regalo»

La Serie A ha quasi vinto la battaglia sulle tasse (grazie a Lotito)
Auronzo di Cadore (Bl) 17/07/2022 - amichevole / Lazio-Triestina / foto Image Sport nella foto: Claudio Lotito

La Serie A ha quasi vinto la sua battaglia: non pagherà le tasse (le pagherà a rate in cinque anni) né le multe (grazie a Lotito). L’ennesima vergogna italiana – ovviamente a spese dei contribuenti – sta per consumarsi. Nonostante il governo Meloni abbia fin qui manifestato la propria contrarietà. Ma, si sa, tra il dire e il fare…

Ecco cosa scrive il Fatto quotidiano:

Senza vergogna per gli scandali che lo travolgono, ma sempre pronto a bussare alla porta del governo per chiedere l’elemosina, il calcio italiano ha finalmente un degno rappresentante in Parlamento: Claudio Lotito, lobbista del pallone e di se stesso. Non che le sponde politiche siano mai mancate. Il presidente della Serie A, Lorenzo Casini, ex capo di gabinetto di Franceschini, amico intimo di Giulio Napolitano, è stato scelto apposta per questo. La Figc poteva contare su Giuseppe Chinè, a lungo e contemporaneamente sia procuratore federale che capo di gabinetto all’economia, prima che Giorgetti gli desse il benservito. Ma Lotito ora fa da sé e fa per tre. “Me so’ fatto 16 ore d’audizione, io ascolto tutte le categorie” dice il patron della Lazio al Fatto.

Lotito si sta dando molto da fare, come il Fatto aveva già raccontato. Il suo pressing è proseguito.

Nel Decreto Aiuti quater così spuntano due emendamenti cari al pallone: il primo ripropone il rinvio delle scadenze fiscali già bocciato dal governo, un impegno da oltre mezzo miliardo che farà felici tante squadre di Serie A (e più di tutte le Lazio, tra le maggiormente esposte). Il secondo invece riguarda i diritti tv, e per la gioia (si fa per dire) dei tifosi potrebbe consegnare il campionato a Dazn per altri due anni.

Il Fatto definisce una telenovela la vicenda tasse Serie A.

Il 22 dicembre scadono i termini per saldare ritenute Irpef e contributi previdenziali sospesi nel 2022 con la scusa del Covid: tutti erano convinti che la deregulation sarebbe proseguita e quasi nessuno si è preoccupato di mettere da parte i soldi, preferendo il calciomercato. Così ora tante squadre non possono pagare, e non vogliono nemmeno la multa che un normale accordo di rateizzazione col Fisco prevede. La richiesta di una proroga è già stata bocciata in Consiglio dei ministri ma il calcio non si arrende.

Lunedì in Commissione Bilancio c’è stata un’audizione in cui un Lotito scatenato ha interrogato il n.1 della Serie A Casini (che lui ha fatto eleggere), e incalzato il direttore dell’agenzia delle Entrate Ruffini, per fargli dire che non ci sono ostacoli tecnici alla rateizzazione. Per poi concludere, soddisfatto: “Bene, allora è solo una questione politica”. E quelle si risolvono.

Pochi giorni dopo è spuntato l’emendamento. Non c’è la firma di Lotito ma la paternità è chiara. Il testo ripropone l’ipotesi di spalmare il debito sui prossimi 5 anni, con 60 rate mensili di cui le prime tre da saldare subito, ma soprattutto senza nessun interesse (niente mora del 10%) o penalizzazioni sportive (non sia mai la Figc di Gabriele Gravina, che non condivide il principio, dovesse mettersi di traverso).

Emendamento firmato da tutti i partiti. Come scrive il Fatto:

Incredibile ma vero, il lodo-lotito mette d’accordo Fdi, Pd e M5S. Non il governo, il cui parere rimane sfavorevole.

“Non c’è nessun regalo perché pagheremo tutto – spiega Lotito – ci avevano promesso una rateizzazione, senza quella prospettiva nessuno avrebbe sospeso i pagamenti. Al cinema hanno dato un miliardo a fondo perduto, allo sport nulla ma siamo noi il vero ammortizzatore sociale: i romani dicevano, panem et circenses!”. L’emendamento sarà votato la prossima settimana.

La Lazio è uno dei quattro club (con il Torino di Cairo, la Sampdoria e il Verona) che hanno rinviato tutti i pagamenti da inizio anno, e dovrebbe sborsare 40 milioni di arretrati.

ilnapolista © riproduzione riservata