L’ex allenatore svedese al Messaggero: «Sono curioso di vedere il nuovo ct all’opera. La rivelazione è Gonçalo Ramos, Santos è stato coraggioso»

Il Messaggero intervista Sven Goran Eriksson – ex tecnico, tra gli altri, di Roma e Lazio – che parla del Mondiale.
«Mi ha incantato Messi con l’Argentina, finalmente ha mostrato tutta la sua classe infinita. Il Portogallo ha dato un’enorme prova di forza».
Sì, soprattutto dopo l’esclusione di Cristiano Ronaldo. È finita un’era?
«Questo non lo so, ma il ct Santos ha avuto grande coraggio a tenerlo fuori e ad inserire al suo posto uno che non aveva quasi
mai giocato in Nazionale. Alla fine è andata benissimo, oltre ogni miglior auspicio anche per il futuro. Gonçalo Ramos è la rivelazione assoluta di questo torneo e, con questa personalità, può tirar fuori ancora tanto. Al Benfica aveva dimostrato il suo valore, ma una tripletta all’esordio da titolare in un mondiale è tutto un altro discorso».
La Spagna di Luis Enrique, esonerato.
«Questo è il calcio, spietato, ed è troppo facile appellarsi alla lotteria dei rigori, anche se i ko sono arrivati così sia agli Europei che in Qatar. Quando i risultati non vengono e c’è un’eliminazione contro il Marocco, tuttavia, un paese come la Spagna non riesce ad accettarlo. È chiaro che una squadra africana possa vincere contro un’europea, ma una Nazione così, che ha vinto tutto e ha una tradizione di un altro livello, non lo perdona in nessun modo. Sarà interessante ora vedere se il nuovo ct De la Fuente continuerà a praticare il Tiki-Taka, con 900 passaggi senza tirare mai e arrivare al dunque. Nel calcio si vince facendo gol».