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Eriksson: «Dicevano che la mia debolezza erano le donne. E allora? A chi non piacciono?»

L’ex allenatore della Lazio al Telegraph: «Mi avevano hackerato il telefono perciò i paparazzi conoscevano i miei spostamenti»

Eriksson: «Dicevano che la mia debolezza erano le donne. E allora? A chi non piacciono?»
Imago Port Elizabeth (Sud Africa) 15/06/2010 - mondiali Sud Africa 2010 / Costa D'Avorio-Portogallo / foto Imago/Image Sport nella foto: Sven Goran Eriksson ONLY ITALY

Sven-Goran Eriksson lo sciupafemmine. Con quella sua aria da lord inglese, e la sobrietà dei modi, in Italia s’è divertito un sacco. E in un’intervista al Telegraph difende quella sua grande “passione”: “In Italia dicono ‘wow congratulazioni, hai una bellissima donna’. E che c’è di sbagliato? Dissero che la mia debolezza era che mi piacevano le donne. Ma a chi non piacciono? È difficile per uno svedese che vive in Portogallo o in Italia capire che se esci con una donna finisce per essere uno scandalo. Le donne con cui uscivo non erano sposate, io non ero sposato. Ho avuto relazioni burrascose”.

Anche se sei l’allenatore dell’Inghilterra, puoi uscire e incontrare una donna. Nella maggior parte dei paesi del mondo questo non è affatto un problema. Non ho perso nessun allenamento o partita per una donna”.

Ancora oggi Eriksson non se ne fa una ragione. Il suo telefono cellulare è stato violato per oltre tre anni e ha fornito prove utili all’inchiesta Leveson sulle pratiche e l’etica della stampa britannica tra il 2011 e il 2012. La sua vita privata è stata un caso di studio, quasi.

“Alcuni anni dopo aver lasciato l’Inghilterra, sono andato a Londra e Scotland Yard ha chiesto di incontrarmi”, racconta. “Quando mi hanno detto dell’hacking ho detto ‘wow, questo spiega molte cose’. Mi hanno risposto ‘eh, tutti dicono sempre la stessa cosa’. Non capisci come sia possibile che la stampa sappia tutto di te. I paparazzi arrivavano ​​prima di me al ristorante. Quando sono andato in vacanza, nemmeno mio fratello sapeva dove andassi, ma i paparazzi erano lì ad aspettarmi all’aeroporto. Sospettavo di tutti quelli che mi erano vicini. Ho incolpato amici e parenti. Non ho mai capito l’attenzione, ma devi conviverci o te ne vai”.

“Ma non dovrei lamentarmi così tanto. Le persone sono state trattate peggio di me, come la famiglia reale. Ricordo quei due principi, William e Harry, uscivano per una birra ed era uno scandalo.

Ora cominciano i Mondiali e c’è grossa pressione su Southgate: “Se l’Inghilterra vince, il mio consiglio è di andarsene. Non può andare meglio di così. Non è giusto criticarlo per essere troppo difensivo perché ha fatto una finale e una semifinale. È molto difficile fare molto meglio di così”.

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