È normale che il Napoli sia stanco per la preparazione, accadde anche in estate (CorSport)

La squadra deve smaltire le tossine dei carichi di lavoro sostenuti durante la pausa per il Mondiale. Alla ripresa la squadra ricomincerà a correre 

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Contro il Lille il Napoli è apparso stanco e appannato, ma non c’è da temere: è tutto normale, scrive il Corriere dello Sport. La squadra di Spalletti è appannata per i carichi di lavoro come durante la fase finale del ritiro a Castel di Sangro. Alla ripresa del campionato ritornerà a correre.

“Napoli imballato, come si dice in gergo; Napoli stanco, o meglio appannato dai carichi di lavoro proprio come accadde nella fase finale del ritiro di Castel di Sangro: Osi in condizione, qualcuno in crescita e gli altri invece un po’ così”.

Un po’ appannato è parso Kvaratskhelia, che ha lavorato moltissimo per recuperare dalla lombalgia che lo ha tenuto lontano dal campo nell’ultima parte di campionato prima della sosta per il Mondiale. Sta lavorando per ritrovare la forma.

“Il Napoli, come ha detto il suo allenatore, in questo momento vorrebbe ma non riesce. Prova a mantenere i soliti livelli d’intensità nella pressione e nella circolazione di palla, ma le tossine sono come lacci. Sono ragnatele che gradualmente andranno strappate: e quando accadrà, l’idea è che gli azzurri rimetteranno le ali”.

A cominciare da Kvara.

“Kvara sta lavorando come un matto per fare in fretta: dopo la notte di Anfield con il Liverpool ha sofferto di
lombalgia acuta e saltato le ultime tre di campionato prima della sosta con Atalanta, Empoli e Udinese. Per una ventina di giorni ha conosciuto soltanto terapie e messaggi, sì, e quando poi il mal di schiena è svanito ha dovuto ricominciare da zero. E ha sgobbato. E si vede: gambe pesanti, qualche errore impensabile per uno come lui, dribbling e scatti ridotti al minimo e gli occhi al cielo: lo sa lui e lo sanno tutti, c’è da soffrire in questa fase, ma da oggi all’Inter ci sono dodici giorni per lucidare e scaricare e a San Siro sarà tutta un’altra storia. Sì, dovrebbe: il piano, dicevamo, è questo”.  

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