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Blatter: «Votai contro i Mondiali in Qatar. La Francia cambiò idea, fu Sarkozy a convincere Platini»

A Die Zeit: “In Russia sì, con Putin avevo un buon rapporto. La gente pensa sempre ai film di gangster, con valigie piene di soldi. Non è così”

Blatter: «Votai contro i Mondiali in Qatar. La Francia cambiò idea, fu Sarkozy a convincere Platini»
FIFA President Sepp Blatter and UEFA President Michelle Platini PUBLICATIONxNOTxINxUKxFRAxNEDxESPxSWExPOLxCHNxJPN FIFA President Sepp Blatter and UEFA President Michelle Platini PUBLICATIONxNOTxINxUKxFRAxNEDxESPxSWExPOLxCHNxJPN

Nell’intervista-confessione al Die Zeit, Sepp Blatter parla dell’assegnazione dei Mondiali in Qatar. Lui si intesta solo quelli in Russia del 2018, per la vicinanza personale con Putin. Ma poi spiega la sua verità sulla scelta di spostare i Mondiali in inverno, pur di inseguire i soldi. C’entra la Francia.

“Non sono riuscito a proteggere il calcio dall’influenza economica e politica. Ma non potevo prevedere che si sarebbe arrivati ​​a questo. Non è un segreto che ho votato per gli Stati Uniti e contro il Qatar come sede del 2022. Con Putin avevamo un buon rapporto. E ho anche pensato che sarebbe stata un’idea affascinante ospitare la Coppa del Mondo prima in Russia e poi negli Stati Uniti. Ma c’erano forze politiche più forti di me. La gente pensa sempre all’influenza come nei film di gangster, con valigie piene di soldi da consegnare in un posto segreto. Non era così. Ti dirò come è andata: all’epoca avevamo un consenso nel Comitato Esecutivo per assegnare i Giochi del 2018 alla Russia e il 2022 agli Stati Uniti. Ne discutemmo in anticipo. Poco prima delle elezioni, Michel Platini è venuto da me e mi ha detto che il presidente francese gli aveva consigliato di votare per il Qatar con il suo collegio elettorale. Quattro voti europei sono andati al Qatar”.

Parla di Nicolas Sarkozy: “Ho chiesto a Platini: ti ha ordinato di farlo? Ha detto di no, ‘me l’ha consigliato’. I francesi hanno votato per il Qatar. Ecco come funziona. Le aziende francesi hanno svolto un ruolo chiave nella costruzione del Qatar. Lo sport è un riflesso della società, così come la politica. Né gli atleti né i politici possono essere migliori dell’umanità”.

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