Spalletti e la leggenda che le sue squadre rallentino nei gironi di ritorno (Corsport)

Nel 2017 a Roma fece 46 punti, 5 in più dell'andata. L'Inter calò ma raggiunse l'obiettivo Champions. Ora ha più punti di Sarri, Bigon e Bianchi

Napoli-Empoli 2-0 Spalletti napoli di lorenzo turchia

Ci Napoli 08/11/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Empoli / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: esultanza gol Hirving Lozano

La leggenda delle squadre di Spalletti che calano nel girone di ritorno. Ne scrive il Corriere dello Sport con Antonio Giordano. Che innanzitutto ricorda:

Nessuno come lui, né Sarri che aveva tre punti in meno, né Bianchi e Bigon, che hanno vinto lo scudetto.

Poi si sofferma sulla fama che accompagna Spalletti e cioè il calo delle sue squadre nella seconda parte della stagione. E ricorda che sì con l’Inter un calo ci fu ma che l’obiettivo era andare in Champions e fu conquistato.

Nella narrazione che accompagna Luciano Spalletti e il proprio vissuto s’intrufola nelle statistiche, ne fa le radiografie, le sottopone quasi ad una lente d’ingrandimento e ci scorge le “difficoltà” del biennio interista nelle diciannove gare conclusive 41 punti all’andata e 31 al ritorno, nella sua prima stagione; 39 nella fase ascendente e 30 in quella discendente, della seconda – analisi che riflette un dato, le cifre inappuntabili, e comunque ignora un aspetto, il raggiungimento dell’obiettivo, la qualificazione in Champions.

Ma quando tornò a Roma per sostituire Rudi Garcia,

finale di campionato ad alto contenuto: 46 punti, 14 vittorie, 4 pareggi e una sconfitta, terzo alle spalle di Juventus e Napoli e brindisi per la qualificazione agli spareggi, il passaporto per i gironi.

E i 46 punti della stagione 2016-17  prima di lasciare.

L’ultimo Spalletti, senza andare troppo a ritroso nei secoli, ha ritorni di fiamma si direbbe: 46 punti, cinque in più dell’andata nel 2017: e prima di andarsene in Russia, sempre a Roma, segnali positivi, di poco, quanto basterebbe per sconfiggere un luogo comune, evitando però di parlare di scudetto e di emozioni da cominciare ad avvertire: «Ci sono sei concorrenti per il titolo, sono tutte lì vicinissime, e bastano due partite, due minuti o due cose sbagliate per riuscire a crearti problemi». That’s the question.

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