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Mourinho: «Espulsione giusta, mi sono scusato con l’arbitro ma non parlo della sua prestazione»

«Negli ultimi venti minuti, con Dybala, abbiamo creato più delle ultime 5-6 partite. Non era Belotti il rigorista designato ma ha avuto coraggio e va bene»

Mourinho: «Espulsione giusta, mi sono scusato con l’arbitro ma non parlo della sua prestazione»
As Roma 13/11/2022 - campionato di calcio serie A / Roma-Torino / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: espulsione Jose’ Mourinho

Mourinho ai microfoni di Dazn dopo Roma-Torino 1-1.

«Mia espulsione giusta, le mie parole meritavano il cartellino rosso. Dopo la partita mi sono scusato per le mie parole, però del suo gioco come arbitro non voglio parlare. Ho avuto la umiltà di scusarmi delle parole che meritavano l’espulsione però della sua performance nella partita, della sua ipotetica influenza nello sviluppo della partita, lo lascio a voi.

«Non voglio parlare dell’arbitro, è un’analisi che faccio per me stesso. La partita è finita. Mi sono scusato per quella parola che ho detto.

Mourinho: «Oggi ci sono due partite. Una fino al 70esimo e un’altra dopo. Fino al 70esimo i tifosi della Roma vogliono andare a casa, sono dispiaciuti, qualcuno fischia, non giochiamo bene. In venti minuti, poi, abbiamo creato più delle ultime quattro cinque partite. Perché? Siamo una squadra con determinate qualità, quando un giocatore come Paulo non gioca, è molto diverso. Quanti punti avremmo avuto con Dybala nelle ultime sei partite? Sei partite senza di lui e due senza lui e Pellegrini. Abbiamo difficoltà nella costruzione perché noi abbiamo i giocatori che abbiamo, abbiamo perso la luce e la qualità è diversa. Poi ci sono giocatori il cui livello in questo momento è bassissimo. E la squadra ha bisogno di tutti.

«Dopo la pausa dobbiamo preparare il ritorno. Dal punto di vista individuale, è giunto per i giocatori il momento di fare riflessione e autocritica. Con tutti questi problemi che abbiamo avuto, solo una squadra unita e con grande spirito fa quello che abbiamo fatto oggi. Due pali, rigore sbagliato al 92esimo, in qualsiasi altro caso la partita sarebbe morta e invece non è morta. E se ci fossero stati altri due minuti, avremmo fatto di più. Li possiamo chiamare i venti minuti della speranza. La speranza di avere Dybala, Pellegrini tutti insieme. E anche Tahirovic, non abbiamo milioni e milioni da spendere ma siamo lì. È stato il suo debutto. E il suo lo ha fatto.

Mourinho: «La mentalità la fanno i giocatori. La fa la maggioranza dei giocatori che può dominare la costruzione di questa mentalità. Si parla tanto di cultura di club, di tifoseria, di città, secondo me tutto quel che si costruisce è dentro la mentalità dei giocatori.

«Era Belotti il rigorista? Non era Belotti il designato a calciare il rigore. È il tipo di situazione che ti dico, come dicevo dopo l’errore di Ibanez. Il problema non è sbagliare, il problema è se puoi dare di più e non lo dai. Fragilità emozionale, psicologica. Se il calcio non è fondamentale per la tua vita, è una cosa che non mangio. Belotti ha avuto il coraggio di tirare il rigore e di sbagliarlo.

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