L’ultima di Gravina: il problema del calcio italiano è la mancanza di seconde squadre

Il presidente della Figc: «Assistiamo sempre di più alla dispersione del nostro talento. L'esclusione dai Mondiali ci spinge a migliorare»

gravina razzismo bandecchi plusvalenze La Figc Serie A

Db Reggio Emilia 09/04/2019 - amichevole/ Italia-Irlanda femminile / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Gravina non smette mai di sorprendere. Ora il calcio italiano ha trovato il motivo della mancata qualificazione ai Mondiali (la seconda consecutiva): la mancanza di seconde squadre. Che è un po’ il problema del traffico a Palermo nel film Johnny Stecchino di Benigni.

Il presidente della Figc Gabriele Gravina è intervenuto allo Juventus Stadium rilanciando il progetto delle seconde squadre. La possibilità di avere una seconda squadra è nata nel 2018  però a partecipare è stata la solo la Juventus. I costi e i regolamenti per la “squadra B” sono troppo alti per permettere ad altre società di aderire e questo ha portato ad un ristagno della proposta. Il presidente ha dichiarato:

«Il tema è d’attualità, sono contento di ritornare allo Stadium dopo 4 anni di riflessioni, grazie alla visione della Juve che è l’unico club che ha fatto la seconda squadra, nell’augurio che si possa dare una risposta concreta. Assistiamo sempre di più alla dispersione del nostro talento. Il progetto seconda squadra fa bene alle nazionali ma anche ai club stessi. Non è più il momento delle discussioni ma deve essere quello delle decisioni, anche la lista dei 25 in serie A va rivista perché ha dimezzato l’utilizzo dei giovani.

È un fatto di serietà, se vogliamo mettere il mondo del calcio in condizioni di poter decidere in tempi rapidi, diciamo 60 giorni, servono i termini del progetto da comunicare ora e non a maggio-giugno. Spero che entro il 19 dicembre ci possano essere i nuovi termini per farlo, ma massimo entro il 31 gennaio bisogna essere in grado di dire cosa serve per avere la seconda squadra, altrimenti non arriveremo mai ai presupposti per creare il progetto. Che è credibile, ma noi siamo poco credibili».

Il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, non ha perso tempo e ha risposto a Gravina

«Il piano delle riforme la serie A l’ha già disegnato. Quello che è avvenuto a Palermo (la sconfitta con la Macedonia del Nord, sconfitta che ci ha estromesso dai Mondiali, ndr) ha mosso tutte le componenti per migliorare il calcio italiano. La prima assemblea di Serie A aveva all’ordine del giorno le seconde squadre. È emerso che il calcio italiano nasce molto differente dagli altri modelli europei soprattutto per la flessibilità, la risposta sul fatto che solo la Juve ha aderito ha risposto con ‘1,2 milioni di iscrizione post pandemia è tanto’. La Juventus è un’eccezione, gli investimenti sono molto superiori ma se vogliamo allargare il progetto i criteri vanno cambiati. Ci sono già tre o quattro squadre pronte a condizioni diverse. C’è il tema dei prestiti, ci sono squadre di serie a con prestiti alti. Ma sono i costi il problema. Ci sono squadre che hanno dovuto scegliere se avere un centro sportivo o una squadra femminile di livello».

Correlate